tag:blogger.com,1999:blog-65122895672519051162024-03-13T12:13:48.251+01:00Sul lungomare del libro. Pagina numero UnoPennac, tra i dieci diritti del lettore, al quarto posto ha inserito il diritto di rileggere.
E io prendo la palla al balzo: ricomincio dalla mia Pagina Numero Uno.Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.comBlogger120125tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-73598298676144442122022-06-13T08:38:00.009+02:002022-06-16T14:42:10.462+02:00Gianluca Gotto - Succede sempre qualcosa di meraviglioso<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKSE3qDgVDx_4U5YtN4jjUji_xg0ldV8EpWKvXI6PMLgLKiRFjzzAzHOohOg-zWGGjupCVta6Tle5FpMVQ5M906hWGjqAj65xJocDksJJouzO1I4M0nvL3jqDvfM61dzqRbWYxKDNW6I6ndoAzA6eBHnI3aq7XsbpTH1d1YZLiik9FzcQFEohUE7jg/s823/9788804729044_0_536_0_75.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="823" data-original-width="536" height="386" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKSE3qDgVDx_4U5YtN4jjUji_xg0ldV8EpWKvXI6PMLgLKiRFjzzAzHOohOg-zWGGjupCVta6Tle5FpMVQ5M906hWGjqAj65xJocDksJJouzO1I4M0nvL3jqDvfM61dzqRbWYxKDNW6I6ndoAzA6eBHnI3aq7XsbpTH1d1YZLiik9FzcQFEohUE7jg/w251-h386/9788804729044_0_536_0_75.jpg" width="251" /></a></div><br /><div><br /></div><div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-align: justify;">Jovanotti,
intervistato da Crocetti, nell'ultimo libro di poesie a cui hanno dato vita
insieme, ha detto che </span><i style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; text-align: justify;">i libri sono innamoramenti. Che non
consiglierebbe a nessuno di innamorarsi - però consiglia di farlo, perché è
bellissimo, dolorosissimo a volte, faticoso, meraviglioso come sono i grandi
libri.</i></div><div>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ecco, è una
frase che mi è piaciuta talmente tanto da restarmi incollata alle dita, da
quando ho sfogliato il volume per la prima volta, in libreria. Ed è la stessa
che mi è tornata in mente mentre leggevo il libro di cui invece voglio
raccontare qualcosa oggi. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non sono
neppure tanto convinta di riuscire ancora a farlo. Sono passati diversi anni e,
nonostante ormai sappia quasi praticamente per certo di esser composta per metà
di acqua e per l'altra metà di inchiostro, non sono più abituata a scrivere
recensioni. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sento però
di doverlo fare in questa occasione, forse perché ho imparato che la bellezza
va condivisa ogni qualvolta se ne ha la possibilità, o forse perché questo
libro è il primo che, dopo tanto tempo, è riuscito sul serio a spalancarmi le
porte di un mondo nuovo - come solo certi grandi amori, appunto, sono capaci di
fare. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Le parole
sono cerotti: proteggono le ferite e aiutano la pelle sottostante a ricrescere
più forte di prima. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">I libri
spesso arrivano al momento giusto. Sono anche disposti a fingersi morti sotto
la polvere, per anni, se necessario. Poi però un giorno li prendiamo in mano e
ci salvano. Ecco, forse ho deciso di parlare di <b><i>"Succede sempre
qualcosa di meraviglioso"</i></b> perché penso che certi periodi
difficili - soprattutto in questi ultimi anni - li abbiamo vissuti un po'
tutti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Perché
questo è uno di quei cerotti che funzionano. Perché la vita è bella, è solo che
siamo abituati a guardarla dalla prospettiva sbagliata. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Seguo
Gianluca fin dai primi tempi, da quando ha aperto il blog <a href="https://www.mangiaviviviaggia.com/" target="_blank">MangiaViviViaggia</a>, ma
un mesetto fa ho avuto la fortuna di incontrarlo durante il tour che lo ha
portato in giro per la Sardegna a bordo di un furgoncino vintage degli anni
'70, e sì, è stato in quel momento che ho deciso di leggere il libro che da più
di un anno avevo acquistato. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Andrò veloce
con la trama, tanto so già che rallenterò non poco in seguito.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Davide è un
ragazzo come tutti noi. Ha studiato, è un aspirante architetto, è fidanzato, ed
ha una famiglia che manca di qualche pezzo, ma è comunque in grado di donargli
quella serenità di cui ha bisogno. Ogni sera infatti sente il nonno al
telefono, alla stessa ora, e si raccontano un po' com'è andata. Al nonno dice
tutto: per lui è anche più del padre che non ha, sono legati a doppio filo. Poi
all'improvviso ogni cosa si rompe: il nonno viene a mancare, il lavoro non c'è
più e Valentina lascia Davide senza troppe spiegazioni. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">In un attimo
niente ha più senso. E Davide, convinto di esser forte, invece,
precipita. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Verrà in un
certo senso salvato dal nonno, e da un viaggio in Vietnam, che nascerà come una
missione da portare a termine e si trasformerà in uno splendido percorso alla
scoperta di sé.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Davide,
all'inizio, racconta com'è la sua vita. Una vita normale, come tante. La vita
che ci fa credere di avere tutto sotto controllo, perché è quel tutto a cui la
società in cui viviamo ci ha abituato. Nessuno ci ha mai educato a conoscerci
per davvero, a capire chi siamo, cosa abbiamo dentro, a costruirci
un'impalcatura solida, forte, inattaccabile; spesso ci hanno solo spronato a
sviluppare potenzialità che ci permettessero di venderci bene nell'universo
lavorativo, o semplicemente di trovare una sorta di posto tra tutti gli altri,
sulla stessa barca. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Vivevo
dentro una serie tv in cui ogni episodio era identico a tutti gli altri, ma
dentro di me non c'era quella totale indifferenza verso tutto e tutti che
caratterizza molte persone in crisi. Io, purtroppo, conservavo la parte emotiva
e quindi, alla sera, spesso mi capitava di cadere preda dell'ansia. Quando
succedeva, sapevo che c'era solo una cosa da fare: sdraiarmi sul pavimento
della mia cameretta e da quella posizione guardare il cielo fuori dalla
finestra. Solo da lì riuscivo a vederlo senza che ci fossero di mezzo i palazzi
vicini o le gru dei cantieri. Era uno scorcio sull'universo, e quella vista era
davvero l'unica cosa che mi calmasse quando iniziavo ad agitarmi. A volte ci
passavo un'ora così, sdraiato per terra.»</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Ma prima o
poi capita che qualcosa arrivi senza avvisare, ci spezzi in due - e forse anche
in quattro, cento, mille - e ci lasci così, convinti di aver perso tutto, senza
sapere da che parte iniziare per rimettere insieme i cocci. A volte quasi ci
sembra di non vedere neppure più il cartello che indica l'uscita. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ed invece,
tante di quelle volte, anche se non ci rendiamo conto subito, ciò che segna la
fine, in realtà segna anche l'inizio. L'inizio di qualcosa di unico.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">I vasi si
rompono, esattamente come le persone, le relazioni, i sogni. Eppure c'è
un'antica arte giapponese, detta "<i>kintsugi"</i>, attraverso la
quale i vasi si aggiustano ricoprendo d'oro ogni crepa, in modo tale che non
scompaia ma, anzi, renda ancora più prezioso ciò che era andato in pezzi.
Perché è dalle crepe che entra la luce.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">A Davide
capita questo. Ed è talmente preso dal suo dolore, che esser quasi costretto a
partire il Vietnam e ad affrontare il viaggio più lungo tra quelli fatti fino a
quel momento, gli sembra solo l'ennesimo ostacolo da superare. Non vuole
partire, ma lo fa per il nonno, perché in una lettera gli ha chiesto un favore
e il macigno che si porta dentro è troppo grosso per non assecondare le volontà
dell'unica persona a cui ha voluto un bene speciale. Così parte, senza
immaginare che sta andando alla ricerca non solo di Guglielmo, amico del nonno,
ma soprattutto di se stesso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Guglielmo </span><i style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">"Guilly" </i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">è
una di quelle persone che si incrociano raramente nella vita, le persone che
emanano una luce particolare e che illuminano la strada quando abbiamo deciso
di spegnere tutte le luci. Spiriti liberi che non sempre inizialmente sono
semplici da comprendere, forse perché ci impieghiamo un po' a guardare fuori
dai nostri orizzonti, perché non siamo abituati, perché richiede fatica, in un
momento in cui stare male ci </span><span style="background: white; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">sembra già abbastanza.</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"> Davide infatti non accetta
subito di seguire Guilly nelle sue avventure senza nome, dalle destinazioni
ignote. Lui è quello delle certezze. Come noi. Ma Guilly gli fa vedere che sono
fragili, che le poche che aveva sono infatti state spazzate via dalla prima
folata di vento. Che le vere certezze sono resistenti, inalterabili e,
soprattutto basate su ben altro. Su ciò che siamo davvero.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Tu
non sei qui per un motivo preciso. Molto semplicemente, sei fatto così. Puoi
tirare fuori tutte le risposte che vuoi, parlarmi di tutte le giustificazioni
del caso, ma la verità è che c'è una forza dentro di te che ti ha spinto verso
questo luogo, e questa forza non la puoi spiegare. È la tua essenza
più profonda. È ciò che ti porta a fare quello che non puoi spiegare,
appunto. È ciò che sei davvero [...] E allora spiegami perché ti innamori
di una certa persona. Perché a te basta guardarla negli occhi per sorridere,
mentre a un altro quella stessa persona non fa alcun effetto. [...] Dimmi per
quale ragione scientifica tu hai certi pensieri e un altro ne ha diversi;
perché davanti a un tramonto ti emozioni e un altro no, perché certe piccole
cose apparentemente insignificanti ti fanno sorridere e altri le trovano
stupide; perché ami certi cibi, certa musica, certi momenti e qualcun altro,
invece, no.»</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Ecco, il
viaggio in giro in moto per il Vietnam va avanti così, in parallelo con quello
interiore del protagonista ed in parallelo con quello di chi legge.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Gli
argomenti sono tanti: si parla di sofferenza, preoccupazioni, aspettative,
tutte cose che siamo abituati a sentire ogni giorno, perché per noi questa è
normalità. Camminiamo per le strade e notiamo che sono pochi quelli che
sorridono. Ma ci chiediamo mai quanto può esser sostenibile una vita di questo
tipo? E se cominciassimo a ridimensionare la nostra visuale? <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Nulla
va mai come vorremmo, Davide. C'è sempre qualcosa che va storto. A volte è un
ostacolo piccolo, a volte è insormontabile. A volte è colpa nostra, altre volte
no. Il punto è un altro: il fallimento è inevitabile. E allora non è forse
meglio fallire seguendo i propri sogni? Facendo ciò che più si ama? In quel
caso non è nemmeno un fallimento, è solo un'esperienza. La sofferenza c'è
quando cadi mentre stai correndo in una direzione che non volevi nemmeno
prendere!»</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«</span></i><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Perché
ti preoccupi di qualcosa che non è ancora successo e probabilmente non
succederà mai? Perché stai pensando solo alle cose brutte che potrebbero
accaderti?»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Perché
potrebbe andare male...»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«E
se invece andasse maledettamente bene? Perché a questo non ci pensi?»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Non
dissi nulla.. Ero un pessimista, ecco perché.</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Segui
il tuo cuore e vivi attimo dopo attimo. E prima di dire che è sbagliato, dimmi:
ci hai mai provato? È un bel modo di vivere.»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Non
c'è nulla di sbagliato in te, c'è però questo peso che si è venuto a formare e
ti porti dietro ogni giorno. La paura nasce quando dobbiamo affrontare qualcosa
che non conosciamo. Ecco perché preferiamo non affrontare ciò che abbiamo
dentro: non sappiamo cosa potremmo trovarci davanti.</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«E
come si fa a...guardarsi dentro?»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Ci
vuole molto impegno, ma soprattutto tanto coraggio. Volgere la propria
attenzione alla parte più profonda e nascosta della nostra persona è un atto
eroico, specialmente in un mondo così pieno di distrazioni come quello in cui
viviamo. È molto più facile concentrarsi su ciò che c'è fuori,
trovare all'esterno sia la causa della propria sofferenza sia l'illusione di
una soluzione. Ma questo significa, appunto, anestetizzare un piede in cui si è
conficcato il chiodo. Per guardarsi dentro è necessario avere il coraggio di
togliere il chiodo. E poi analizzarlo con attenzione.»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">La felicità
è un ingrediente facilmente reperibile, siamo noi che andiamo a cercarla nei
posti sbagliati.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Da sdraiati
si vede il cielo, e questo già aiuta. Ma anche capire qual è il nostro posto
nel mondo diventa fondamentale per darsi davvero la possibilità di esser
felici.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«La
società in cui vivi ti pone su un piedistallo. Ti fa credere che tu sia più
importante di una pianta, del mare, di un gatto, di un altro essere
umano. «Pensi di essere più importante di questo pugno di sabbia», disse
prendendone un po' in mano. Quando invece tu sei importante proprio perché fai
parte di tutto questo. [...] È importante essere umili per essere
felici. [...] La vera ricchezza appartiene a chi sa essere felice con poco.
Perché se ti basta poco per sorridere, sorriderai sempre, anche nelle
situazioni peggiori. Se invece la tua felicità è complessa ed esclusiva, sarai
felice solo in rarissime occasioni. Oggi l'umiltà è ripudiata in Occidente,
quasi come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. E invece è un pilastro della
felicità, quella vera.</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L'ego
ti fa credere di avere il mondo sulle tue spalle, e questa è una responsabilità
troppo grande per poter vivere serenamente. L'umiltà cancella il veleno
dell'ego e ti porta alla consapevolezza che tu non sei al centro dell'universo,
ma ne sei parte. E di questo c'è solo da essere grati e felici, ogni singolo
giorno. Perciò è importante osservare l'alba. Aiuta a ritrovare la giusta
prospettiva: c'era prima di te, ci sarà dopo di te. Tu sei qui, di passaggio, e
invece di preoccuparti e ambire ad avere sempre di più, dovresti semplicemente
goderti questa possibilità: una nuova giornata. Ventiquattro ore a tua
disposizione. Ogni alba è la possibilità di rinascere.</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L'alba
ti fa capire che, per quanto possa essere rumoroso il tonfo della tua caduta,
domani il sole sorgerà lo stesso. Venire qui, ogni giorno, ti insegna che il
mondo andrà avanti incurante dei tuoi piccoli o grandi fallimenti. E allora di
cosa ti preoccupi tanto? Provaci, tanto vale rischiare. Perché un giorno sarai
polvere al vento e, poco prima di diventarlo, vorrai solo poter tornare
indietro e darti quella possibilità. La possibilità di essere felice.»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">E se c'è una
cosa che dimentichiamo troppo spesso, perché siamo tutti intenti a correre da
una parte all'altra, è che il tempo è poco. Lo capiamo solo quando stiamo male.
Paradossale, no?</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Questo
è ciò di cui vogliono convincerti affinché tu sia sempre produttivo, sempre
"sul pezzo", sempre in competizione con qualcuno. Ti dicono che se ti
fermi a prendere fiato e ad ammirare un tramonto sei uno scansafatiche, ti
fanno sentire in colpa! Eppure la magia della vita non sta forse tutta in quei
momenti? Il senso della vita non lo percepisci proprio quando guardi un
tramonto e senza una spiegazione logica hai la pelle d'oca? Se ancora giovane,
Davide. Cerca di capire che il tuo tempo è prezioso e non puoi sprecarlo
complicandoti la vita senza nemmeno sapere bene perché lo fai. Lascia la
complessità a chi vuole rovinarsi la vita, a chi non ha sogni ma è schiavo
delle aspettative altrui, a chi vuole sempre di più e non riesce ad apprezzare
mai niente di quello che ha. [...] Ti dicono, fin da bambino, che sarai felice
quando avrai qualcosa che ora non hai. Ti fanno venire voglia di cercare sempre
un "più": più soldi, più amici, più cose da sfoggiare, più risultati,
più ambizioni. E il paradosso è che, per inseguire il "più", la
maggior parte delle persone vive di meno, perché quando arriva a casa alla sera
dopo una giornata tutta spesa a correre, non ha tempo ed energie per fare
niente di ciò che ama. Se solo la gente si concentrasse sul
"meno"...meno paure, meno tensione, meno dubbi, meno rabbia, meno
sofferenza. Ecco quello di cui ognuno di noi ha bisogno. Non qualcosa in più,
ma qualcosa in meno.»</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Ma allora
come si fa a ricavarsi il proprio pezzetto di felicità, in un mondo distratto,
in cui tutti chiedono cose inutili ("Quale macchina hai comprato?/Perché
non sei ancora sposato?/Perché non hai figli?/Quanti esami ti mancano?/Che lavoro
fai?") e quasi nessuno domanda mai se siamo felici? </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ci si fa
questa domanda da soli: <i>“Tra dieci anni la tua vita sarà identica a
com’è ora. Come ti fa sentire questo?”</i> e, se la risposta non ci piace,
si cambia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Si trova il
proprio <i>"ikigai"</i>, cioè il nostro scopo nella vita, un
cerchio che racchiude ciò che che amiamo fare, in cui siamo bravi, che ci
permette di apportare un cambiamento positivo al mondo e, allo stesso tempo, di
guadagnarci da vivere. In altre parole, il motivo per cui ci alziamo la mattina,
che unisce passione, professionalità, competenze e amore per per il mondo che
abitiamo e le persone che ci vivono accanto. Perché solo chi fa qualcosa che lo
rende felice, riesce ad aiutare anche chi gli sta vicino e a trasmettere la
propria serenità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Di
tutto quello che ci siamo detti in questi giorni, mi piacerebbe che tu portassi
con te una cosa in particolare. Basta solo questa: ricordati sempre che l'amore
è la risposta giusta a ogni domanda, è la soluzione a ogni problema, è la
chiave che apre tutte le porte. [...] L'amore è l'unica luce in grado di
mostrarti la strada per uscire dalle tenebre in cui, a volte, la vita ti fa
precipitare. L'amore è ciò che dà un senso alla vita. E una vita senza amore,
infatti, non ha alcun senso. Amala, sempre. Vedrai che alla fine lei amerà te.
[...] Io parlo dell'amore in generale. La gentilezza, l'altruismo, l'empatia.
Dove sono finiti? Sono stati schiacciati dal cinismo, che è figlio della troppa
razionalità. Oggi tutti ragionano come te: se non posso spiegarlo, non ha
senso. È così che si diventa freddi e si perde di vista la vera magia
di questa esperienza straordinaria che è la vita: l'amore. Una cosa che non si
spiega, si può solo vivere. È la cosa più bella che possa capitarti.»</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">In fondo
basta poco.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«Ciò
che mi affascinava di lui era la sua felicità. Non era quella rumorosa tipica
di chi vuole farlo sapere a tutti, né quella falsamente perfetta che vedevo
ogni giorno sui social network e che spesso mi portava, senza volerlo, al confronto,
che era sempre impietoso: gli altri erano tutti perfetti, io facevo schifo. E
questo mi portava addirittura a detestare delle persone che comparivano sul mio
schermo e che non avrei mai incontrato dal vivo e poi a deprimermi, perché mi
rendevo conto di passare ore a invidiare gli altri invece di fare qualcosa di
concreto per me, per stare meglio. Con Guilly, invece, il discorso era
completamente diverso. La sua era più che altro una forma di serenità che mi
metteva di buonumore. Forse perché non era legate alle apparenze inarrivabili,
al denaro o al lusso sfrenato. Era pacifico, equilibrato, calmo. Quella risata
che precedeva o concludeva le sue riflessioni era piena di...amore. Amore per
la vita. Era bella la felicità di Guilly, perché ti faceva pensare che anche tu
saresti potuto essere felice come lui. Senza dover diventare milionario, avere
una ragazza bellissima al tuo fianco, essere famoso o avere un lavoro
prestigioso. In fondo, chi era Guilly? Un uomo anziano con una barba lunga che
girava a bordo di una vecchia moto con i sandali ai piedi e una sacca in
spalla. Eppure quando rideva sembrava ricchissimo. Era un uomo semplice e
semplicemente felice.»</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">No, non c'è
bisogno di andare in Oriente per fare proprie queste riflessioni, non dobbiamo necessariamente
diventare zen, né buddhisti, né posizionare il letto con la testa a nord
secondo il Feng Shui. È tutto molto più semplice di così.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Questo libro
è un inno alla vita. Alla possibilità e al coraggio di adattare la realtà alla
forma della nostra felicità. Perché sì, è solo nostra, diversa da quella degli
altri. L'unica certezza, la sola cosa che possiamo controllare. Abbiamo il
dovere di difendere questa unicità e di circondarci di persone che non ci fanno
essere niente di diverso da ciò che siamo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Un inno alla
bellezza e alla potenza della Natura, l'unica capace di ridimensionare
l'ampiezza del nostro sguardo e renderci pazienti, perché un seme richiede
tempo per diventare albero, un fiume scorre alla sua velocità, il sole arriva
solo quando sa che il momento è quello giusto. E la vita non è una gara,
ma un viaggio che consta di più tappe, che vanno godute una per volta. Scegliere la strada panoramica ci fa rallentare, ma regala sempre i paesaggi
migliori.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Un inno al
viaggio, appunto, non solo nella sua accezione più classica, ma anche alla
decisione di essere viaggiatori della vita, persone che non stanno ferme sulle
proprie posizioni e che ogni giorno sono capaci di mettersi alla prova ed
esplorare il quotidiano, per arricchire la vita di colore e scoprire che
succede sempre qualcosa di meraviglioso: qui e ora. Sei vivo. <o:p></o:p></span></p></div><div><i><br /></i></div><div><br /></div>Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-54325946115046716772017-04-21T16:21:00.002+02:002017-04-22T08:40:35.558+02:00Nicola Lecca - I colori dopo il bianco<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWCCeEnT0hTUD63vLjQ1HPqXhN2CXlNxjHQov_FCBB0Rkai3eyVeIklxjonz0qSaQ8HbwL_dRPkZcbjDodweXpdCwCIxClNMfH_mXoxoqhK0d4ckajbqD4ad_Pid43pPSp3ZMXXRbzBDI/s1600/lecca+colori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWCCeEnT0hTUD63vLjQ1HPqXhN2CXlNxjHQov_FCBB0Rkai3eyVeIklxjonz0qSaQ8HbwL_dRPkZcbjDodweXpdCwCIxClNMfH_mXoxoqhK0d4ckajbqD4ad_Pid43pPSp3ZMXXRbzBDI/s400/lecca+colori.jpg" width="261" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8804673184/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8804673184&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21" rel="nofollow">Nicola Lecca - I colori dopo il bianco</a><span style="border-color: initial; border-image: initial; border-width: initial;"><img alt="" border="0" height="1" src="https://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8804673184" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" /></span>
</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></span><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span style="font-size: small;">Mondadori</span></span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span style="font-size: small;">2017</span></span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">pp. 189</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">€ 18</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">“</span><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">E’
questo l’amore?” si domanda, rendendosi conto che la vita molto
toglie: ma anche molto dà. Dà in forme spesso difficili da
catalogare. Dà tutto insieme: quando, ormai, avevamo smesso di
sperare: vinti dalle delusioni e decisi a smettere di cercare. Dà
quando non chiedevamo più e stavamo per abbandonare il campo da
gioco. Dà e basta. Senza pretendere niente in cambio. Dà: per
compensare in segreto tutto il male che abbiamo subito. Lo fa in
maniera inattesa quando – in realtà – noi ci saremmo
accontentati di molto meno. Dà attraverso persone che a lungo
avevamo evitato a causa dei nostri pregiudizi. Dà inspiegabilmente e
in abbondanza: come se le migliaia di volte in cui abbiamo desiderato
fossero state depositate in una banca svizzera e avessero fruttato
gli interessi. Dà mentre il destino a tutti gli altri,
spietatamente, toglie. Dà, non tanto perché lo meritiamo, ma perché
nel caos del mondo è finalmente arrivato il nostro turno.”</span></i></span></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">Ho
imparato a mie spese che il bianco è un non-colore, un colore
acromatico, ossia senza tinta, capace “solo” di riflettere tutti
gli altri.</span></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">Il
bianco è, banalmente, luce. E’ il colore della neve, della panna,
del freddo. Non conosce sfumature, sa di purezza, quiete, silenzio.
Non vuole avere niente a che fare con il caos, l’allegria,
l’imprevisto. Pare che niente lo possa smuovere. </span></span></span>
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">Il
bianco conosce solo il suo mondo, non si mescola al resto. E’ un
po’ come se volesse rimanere candido nel suo essere, ignorando
tutta la meraviglia che gli ruota intorno: già, perché è attorno a
lui che si scatena un inarrestabile girotondo di colori.</span></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">E
<i>“I colori dopo il bianco”</i> racconta esattamente tutto
questo.</span></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">Silke
è una ragazza di Innsbruck, da sempre abituata a vivere nell’ordine
del bianco. </span></span></span>
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">Bianco
è il gelo che avvolge la sua città, bianco è - se non altro in
apparenza – il recinto dentro il quale i suoi l’hanno confinata;
bianchi sono sfarzo, perfezione, disciplina, reputazione: impeccabili
e irrinunciabili caratteristiche della famiglia Dopper.</span></span></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Lui
</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">presidente di un’antica
banca tirolese</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">, </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">che
dell’ordine, del denaro e delle regole ha fatto ragione di vita;</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">
lei una donna </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">fedele a</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">l
rigore imposto dal marito</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">,
</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">che non </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">può
cedere davanti ad uno zucchero filato, figuriamoci se può farlo
davanti ai </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">segni del
tempo </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">che le sfiorano il
viso</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">. “</span><i>La
signora Dopper non comprerà lo zucchero filato rosa che follemente
desidera </i><i>perché</i><i>
suo marito criticherebbe l'assurdità di quel pensiero infantile,
capace di esporre entrambi al ridicolo nella più importante via
della città.”</i><i> </i></span></span></span>
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Silke
si sente soffocare e, complice un grave quanto assurdo evento,
sceglie Marsiglia per dare una svolta a tutto. Sceglie i colori, e
con essi personaggi, luoghi, profumi e sapori di una città speciale,
piena di vita, mare e sorprese, capace di togliere tanto, <span style="background: #ffffff;">senza
alcuna pietà,</span> ma anche di donare, nel bel mezzo di un cielo
grigio, tutta la felicità di cui è capace. La gioia racchiusa nella
bellezza di uno di quegli arcobaleni doppi, una delle poche
meraviglie davanti alle quali anche il più cinico riesce ancora a
restare a bocca aperta. <i>“</i><i>Vuole che tutto quel mare entri
dentro di lei: dagli occhi, dal naso e dalle orecchie per colorare
d’azzurro i ricordi grigi che si porta dentro.”</i></span></span></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;">Questa
è, prima di tutto, a mio parere, una storia incantevole.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;">Nicola
Lecca dimostra, ancora una volta (questo è il suo terzo romanzo che
mi capita tra le mani), di saper guidare la penna in modo abile, da
vero “artigiano della parola”, come ama definirsi: lo stile è
asciutto, semplice e, allo stesso tempo, elegante e delicato. Ogni
termine sembra scelto con cura e maestrìa, per poi essere incastonato
perfettamente nel suo posto.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;">Ai
personaggi ci si affeziona nel tempo sufficiente a voltare una
manciata di pagine, perché sono tutti piccoli grandi eroi che hanno
fatto di ogni fragilità un tesoro, di ogni debolezza una forza, di
ogni imperfezione un sorriso. Gente che nella vita ha sbagliato
tutto, o è inciampata più volte, ed ha avuto il coraggio di
ricominciare daccapo.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;">Perché
questa è una storia incantevole, sì, una storia di incantevole
coraggio.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;">Silke
è di una dolcezza infinita, ed è da quando ho iniziato a leggere
che l’ho immaginata, con un paio di occhi neri, grandi, tutti
intenti a scrutare il mondo, a catturarne anche la più
impercettibile delle sfumature e farne tesoro. E’ coraggiosa, ma
appare sempre come una piccola donna piena di paure: nessuno le ha
mai insegnato la bellezza delle cadute della vita, anzi, gliele hanno
sempre mostrate come qualcosa di assolutamente sbagliato, da evitare,
impossibile da recuperare. Non ha mai conosciuto il profumo amaro
della terra quando si sprofonda, non ha mai avuto scarpe sporche di
fango; non ha mai visto come il cielo si colora di azzurro quando la
testa riesce finalmente a sbucare fuori dal fosso, quando si rinasce
una, due, trecento volte.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;">E’
sempre stata abituata a nascondere sentimenti, di qualsiasi natura
essi fossero. Poteva solo prendere parte allo squallido teatrino
delle maschere imposte. </span></span>
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">N</span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">on
conosce</span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">va</span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">
libertà. </span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">E
io l’ho vista così, per tutta la storia, come la protagonista di
una delle canzoni alle quali sono più legata: </span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">“</span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">E
hai disegnato a colori il mondo che hai immaginato...te ne vai in
giro a fare tentativi, finché non avrà combaciato”, </span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">alla
continua ricerca di aria, emozioni, sorrisi, vita. </span></span><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Marsiglia
le ha regalato tutto questo. </span></span></span></span>
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Nicola
Lecca ci ha regalato tutto questo. Una favolosa storia di rinascita e
redenzione, di crescita, emancipazione e libertà, capace di
insegnarci che </span></span><span style="font-size: 12pt;"><i>«</i></span><span style="font-size: 12pt;"><i>i</i></span><span style="font-size: 12pt;"><i>l
destino non esiste. Non c’è. É un’invenzione. Il destino sei
tu. É ciò che vuoi: ciò che desideri».</i></span><span style="font-size: 12pt;"><i>
</i></span></span></span>
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "liberation" serif , serif;"><span style="font-size: 12pt;">Perché
dopo il bianco, brillano un mucchio di colori, con tutte le loro
infinite sfumature. Ed è solo tra quelle che splende il valore più
prezioso: la Libertà.</span></span></span></div>
</div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-32240961779797526112016-12-08T08:17:00.001+01:002016-12-08T15:25:12.689+01:00Valentina Farinaccio - La strada del ritorno è sempre più corta<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiKLdVPP2H4FZUrjIJEc8SSGi20LzP-Ch1pn0uaumwFpwkNeAGyLoNEYw4euVK3DiKOc7LtJRkzV8XlKpVSconbVb4FuAshyphenhyphenEPtDiW43ky8JZIm-pqF0bxtcyVoLOvcnhDcsZDXI1uWYc/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiKLdVPP2H4FZUrjIJEc8SSGi20LzP-Ch1pn0uaumwFpwkNeAGyLoNEYw4euVK3DiKOc7LtJRkzV8XlKpVSconbVb4FuAshyphenhyphenEPtDiW43ky8JZIm-pqF0bxtcyVoLOvcnhDcsZDXI1uWYc/s320/1.jpg" width="320" /></a></div>
</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_CSwuWnknPx27H7k46YYq0PnOHLbTK_sa_fBS1MCy8KE-V8QTZILAz2_wrB_-Pg6eT1l70sEePnzG82IFqahk4gRqsvF99osDEhwwezBP_86KGFLLLpOQFYt96UGjW8xVyxmACXR7i6Y/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_CSwuWnknPx27H7k46YYq0PnOHLbTK_sa_fBS1MCy8KE-V8QTZILAz2_wrB_-Pg6eT1l70sEePnzG82IFqahk4gRqsvF99osDEhwwezBP_86KGFLLLpOQFYt96UGjW8xVyxmACXR7i6Y/s320/2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><a href="https://www.amazon.it/gp/product/8804661747/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8804661747&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21" rel="nofollow">Valentina Farinaccio - La strada del ritorno è sempre più corta</a><img alt="" border="0" height="1" src="https://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8804661747" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br />Mondadori<br />2016<br />pp. 216<br />€18</span><br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">In genere i libri che parlano di morti non mi fanno impazzire.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Così come quelli da diabete in fase cronica.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Le saghe familiari mi fanno venire l'orticaria.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Eppure, qui c'è un po' di tutto questo, nelle giuste dosi.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E credo che se da un libro ci si aspetta tanto, se si pretende che arrivati all'ultima sillaba, si avverta un cambiamento e non sempre ciò accade, quando si trova quello che fa scattare la molla, beh, allora vale la pena raccontarlo e consigliarlo.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E niente, cominciamo. Ci sono tre donne. E un uomo.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">La prima a prendere la parola è Vera, la terza donna innamorata dello stesso uomo: Giordano, suo padre. E' un amore che fa costantemente a pugni con l'odio, il suo. A cinque anni, come a trenta, quando sarà costretta a rimettere insieme i pezzi del puzzle della propria vita.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">La seconda donna è Lia, che poi è anche la seconda innamorata dello stesso uomo: Giordano, suo marito. Lei costumista, lo conosce durante una serata a teatro, e dopo il primo ciao, per anni proverà per lui solo amore, fino alla fine.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">La terza voce è quella di Santa, la prima donna innamorata dello stesso uomo: Giordano, suo figlio.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Una di quelle madri che sembra non abbiano alcuna voglia di tagliare il cordone ombelicale che le lega ai figli, una di quelle che non li lascia vivere liberi, di quelle che: “Vai a giocare, ma non ti sporcare!”, che continua imperterrita a mettere il naso nelle loro vite, perché è la madre, semplicemente, ed è convinta che le spetti di diritto.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Giordano Lorenzini fa da sfondo a tutto questo. Un po' come Campobasso, la città in cui si svolgono le vicende narrate. Giordano resta dietro, sfocato, eppure è il protagonista. E' lui il padre che se n'è andato quando sua figlia aveva appena cinque anni, che l'ha lasciata crescere a metà, con un solo braccio, un solo orecchio, <i>“una chiappa a scelta e il piede col callo”</i>. Perché è così che si sente, Vera. Anche se dal padre ha ereditato quei capelli rossi che non sanno mai come stare, l'amore per i libri, e la voglia di inventare e raccontare storie strampalate.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E' lui il marito che ha amato Lia più di se stesso, anche se l'ha tradita. E' lui che l'ha riconosciuta quella sera tra altri mille volti e ha deciso che non l'avrebbe più lasciata andare via. E poco importa se nel frattempo lei stava con un altro: certi occhi si incontrano una sola volta nella vita. E' lui quello che diventa il vestito perfetto per lei, per tutte le occasioni (<i>“L'abito cucito addosso al mio corpo, morbido sui fianchi (che pure se ingrassi un poco ti entra lo stesso), buono per la domenica in chiesa e per una pizza il sabato sera. Abbinato al colore dei miei occhi e di un tessuto caldo d'inverno e fresco d'estate.”</i>)</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E' lui il figlio che ha continuato ad assecondare i voleri di una madre insistente, invadente, incessantemente pronta a sentenziare su ogni cosa. E' lui che nonostante tutto, ha continuato a chiamarla ogni giorno, per sapere come stava e se aveva bisogno di qualcosa.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E' lui l'uomo silenzioso ma pieno di vita, che riscrive i finali delle storie su fogli a quadretti. L'amante dei libri, il libraio felice di non guadagnare chissà che, ma di vedere entrare qualcuno dalla porta del suo mondo magico e seguirlo con gli occhi mentre pesca un libro dallo scaffale, si siede su una delle due vecchie poltrone recuperate da uno storico negozio di antiquariato, e comincia a leggere.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E' lui l'uomo che si ammala, e si consuma lentamente, fino a morire. Fino a lasciare tre donne a farsi la guerra e a continuare, senza sosta, a sopportarsi con difficoltà, a non capirsi ed immancabilmente respingersi.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Almeno fino a quando una delle tre, sua figlia, non dovrà cambiare penna e rimettersi a scrivere un finale da lui lasciato in sospeso, combattendo contro i dubbi e le fragilità accumulate in venticinque anni. </span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Avrei voglia di raccontarlo per intero, questo bel romanzo, ma rischierei di rovinare la sorpresa a chi capita qui per caso, e non l'ha ancora letto. Per cui mi fermerò.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Ed ecco che ritorno a ciò di cui parlavo all'inizio: da un libro ci si aspetta che ci ponga davanti ad una parte di noi che ancora non conoscevamo, che riesca ad illuminare un punto buio, che riesca a mostrarci le cose da un'altra prospettiva. E questo, fidatevi, riesce benissimo nel suo intento.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">La Farinaccio è al suo esordio narrativo - fino ad ora ha fatto la critica musicale, e i riferimenti musicali, infatti, saltano fuori, eccome...e sono davvero azzeccatissimi - e tutto questo le fa onore, perché a mio parere è davvero una grande storia, quella che ha raccontato. E soprattutto lo ha saputo fare con un tono fresco e concreto, senza aver paura di sembrare eccessivamente dura in certi tratti, senza tuffarsi nelle frasi fatte, senza intingere le dita nel barattolo del miele.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Parla di Amore, di amore vero, <i>storto</i>. Non c'è niente di perfetto, niente di allineato, in questa storia. Amore di tutti i giorni. Che a volte non siamo bravi a riconoscere e che altre, invece, vorremmo tanto non dover riconoscere. Di quello che fa male, che non comprendiamo, di quello che pensiamo ci stia logorando, di quello che spesso ci sembra non sia abbastanza. Di gesti innati, come mani che spostano un ciuffo di capelli che cade di continuo sulla fronte; e poi amore che rende liberi, che sa lasciare spazio alla solitudine che arricchisce.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Parla del fatto che quando finisce ci lascia stremati sul divano per intere serate, senza neanche aver voglia di alzarci per lavare i denti. Di momenti infiniti in cui stiamo fermi e aspettiamo che il dolore passi, e che magari nel frattempo passi anche qualcun altro, con un ago e un filo, uno spago, o qualsiasi cosa riesca a riparare un cuore scassato e un respiro rimasto a metà. Parla di quando la notte, a letto, ci giriamo verso destra, allunghiamo la mano, e sentiamo il niente. Di luoghi che non si riescono più a vedere, da soli. Di posti vuoti a tavola, di cuscini che hanno perso il profumo dell'altro.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><i>"Perché sono i dettagli che vengono a mancare"</i>, quando l'altro se ne va.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Parla di dolore. Dolore per la perdita, dolore per la malattia. Dolore che ci prende per mano mentre stiamo vicino a qualcuno che ci sta lasciando, che sia per sempre o solo per un po'. Di quei momenti che strappano l'anima e la pelle tutte assieme, in cui ci sentiamo senza più niente sotto ai piedi, in cui non possiamo far altro che osservare la vita che va via, e ci sentiamo impotenti, e pieni di rabbia. Di quando preferiremmo andar via noi, piuttosto che veder la scia di qualcun altro. Di quando ci abituiamo a quella mancanza definitiva e ci stupiamo di noi stessi, se diventiamo capaci di metterla a confronto con quella che non lo è, e che magari avremmo anche potuto evitare.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Parla del coraggio di andar via, di mollare la presa, quando il momento giusto arriva.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Parla di scelte che facciamo per salvarci, per crescere, anche andando contro chi si aspettava altro da noi, che sia una madre, un padre o un compagno di vita.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">Parla di frammenti di felicità che abbiamo lasciato scappare, che non siamo riusciti a fermare perché troppo affamati e quindi troppo veloci nel viverla.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;">E' uno scossone, questo libro. Una folata di vento che trascina dall'altra parte del marciapiede.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><i>La strada del ritorno è sempre più corta</i>, è vero. E si può ripercorrere, certo. Ma prima di farlo, dobbiamo tirare avanti lungo tutta l'andata, senza guardarci indietro, arrivare alla fine del percorso e capire cosa abbiamo imparato, durante quei passi. Perché il dolore ci avrà sicuramente reso più forti e, di tutto quel coraggio, dovremmo aver capito cosa farne.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<br /></div>
</div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-39441454339604774672016-07-31T18:23:00.001+02:002016-07-31T18:32:49.389+02:00Clara Bensen - Io viaggio leggera<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaMoq-fy2DesJArTRE_4TkWeo1bMzMBq1elni0Qp0baLKU_lZ9qxL2oeHeAS0kWd-MGNm9AhtHORGozwPoh6Wj-DWXZNKDYd2ofM3OLTti-6D3jzNhVy1WpwN8RAPwmTDxPYJRSLzQbXc/s1600/leggera.png" imageanchor="1" style="line-height: 14.72px; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaMoq-fy2DesJArTRE_4TkWeo1bMzMBq1elni0Qp0baLKU_lZ9qxL2oeHeAS0kWd-MGNm9AhtHORGozwPoh6Wj-DWXZNKDYd2ofM3OLTti-6D3jzNhVy1WpwN8RAPwmTDxPYJRSLzQbXc/s400/leggera.png" width="268" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small; line-height: 14.72px;"><a href="https://www.amazon.it/gp/product/B01FY30JPS/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B01FY30JPS&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21" rel="nofollow">Clara Bensen - Io viaggio leggera: Un racconto minimalista di amore e viaggi</a><img alt="" border="0" height="1" src="https://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B01FY30JPS" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />Rizzoli<br />2016<br />pp. 271<br />€ 17<br /></span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="line-height: 14.72px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“<i>Il
mondo avrà sempre bisogno di sognatori: persone decise a seguire un
impulso interiore e a intraprendere il sentiero più ricco di
possibilità creative. Sognatori, cercatori e guaritori faticano a
sopportare l'incertezza e la sofferenza. Il motto “segui i tuoi
sogni” dovrebbe essere accompagnato da una precisazione, una
clausola che quasi sempre viene omessa: “ E fregatene dei
risultati”.</i></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>E'
vero, dobbiamo nutrire i nostri sogni più grandi e i nostri desideri
più segreti, ma dobbiamo sognare con leggerezza, dobbiamo desiderare
con agilità. Adattarci, assecondare il flusso e cambiare rotta
quando la vita ci riserva delle sorprese. Possono esserci situazioni
nelle quali ci viene richiesto di abbandonare i vecchi sogni e di
cominciare a seguirne altri.</i></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Per
ogni fase feconda di azione e soddisfazione, può essercene una in
cui invece ci sentiamo abbandonati nel deserto, privi di direzione.
Come in natura, i cicli sono fisiologici, certe volte addirittura
necessari.</i></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Se
non avessi guardato alla vita attraverso le lenti della sognatrice,
non avrei mai scritto quei messaggi a Jeff su OkCupid. Di certo non
avrei comprato un biglietto aereo per la Turchia e per nessuna
ragione al mondo mi sarei ritrovata in uno studio dell'Università di
Cambridge a intrattenere dotte conversazioni sulla natura delle
coincidenze.”</i></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“<i>Tre
settimane, un solo vestito, otto nazioni, zero valigie. Un racconto
minimalista di amore e viaggi”</i>, è la frase che fa da contorno
al titolo del libro, ed è azzeccatissima, perché descrive
perfettamente queste 270 pagine.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Clara
Bensen è una ragazza di Austin (Texas), divenuta celebre dopo aver
documentato il suo folle viaggio su Instagram; se siete curiosi di
vederla potete quindi sbirciare il suo ricco <a href="https://www.instagram.com/clarabensen/" target="_blank">profilo</a> che aggiorna quasi
quotidianamente.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Anni
fa è venuta fuori da una brutta crisi esistenziale: era
giovanissima, e la cosa l'ha ovviamente segnata, tanto che ricorda
ogni singolo momento e, anche mentre racconta il presente, ogni tanto
fa riferimento al passato per comprendere i suoi attuali modi di
vivere.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ciò
che ha posto il segnale di fine a quella triste fase della sua vita,
è stata l'iscrizione ad OkCupid, un banalissimo sito di incontri
online – a quanto pare parecchio gettonato in America – nel
quale, nel giro di poche ore, grazie ad una frase ad effetto (toh,
che fantasia!), è riuscita a conoscere Jeff, professore
universitario che, esattamente come lei, aveva deciso di dare un
taglio alla vecchie abitudini (in questo caso rappresentate da
moglie, figlia, lavoro sicuro), per andare all'avventura e...finire a
vivere in un cassonetto (sì, personaggio singolare, decisamente).</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I
due escono qualche volta insieme e poi..tac!, un mix di incoscienza,
coraggio e follia, prende d'assalto Clara che, all'affermazione di
Jeff: <i>“Non scherzavo a proposito del viaggio. Dovresti venire
con me”</i>, non riesce a trattenersi dall'urlare: <i>“Sì!”</i>
e partire.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Attenzione,
non si tratta di un viaggio “normale”, non è con gente ordinaria
che abbiamo a che fare.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Si
tratta infatti di un tour di tre settimane, in giro per l'Europa, con
addosso un solo vestito, nessuna valigia, niente trasporti né hotel
prenotati, nessun itinerario preimpostato.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Un
vestito turchese per lei, una polo a righe, un paio di pantaloni
rossi ed un cappello da cowboy per lui: colori sgargianti, per
riconoscersi tra la folla. Poi uno spazzolino da denti ed un
cellulare a testa. Null'altro.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Avventura.
Voglia di vivere e di scoprire. Eccolo qui, il loro bagaglio.</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Due
persone a tratti diametralmente opposte che imparano a conoscersi
davanti alle rovine dell'antica <span style="color: black;">Grecia,
</span><span style="color: black;">all'interno dei</span><span style="color: black;">
mercati rionali </span><span style="color: black;">e</span><span style="color: black;">
sui divani di sconosciuti, diventati compagni di viaggio tramite
couchsurfing.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Due
perfetti <i>flâneur
– </i>come
ama definirsi Clara –, ossia
moderni
esploratori che si mescolano al movimento urbano e si sentono a casa
ovunque, anche quando la loro vera
abitazione
è lontana mille miglia.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quello
di Jeff e Clara
è
un esperimento: è cercare di capire se è
possibile viaggiare leggeri, non solo in Europa o nel mondo, ma anche
in generale, nel quotidiano, nelle relazioni. Capire se si può
inseguire un sogno, o un ideale di libertà, pur restando fedeli alle
scelte affettive e lavorative fatte. Spogliarsi
di tutto, rimanendo solo con l'essenziale, con ciò che si è.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Leggendolo,
mi è tornata in mente una famosa canzone che fa: “Perché alla
giusta distanza, la vista migliora e allontanarsi è conoscersi...”.
Ecco,
è un po' quello che Clara e Jeff sono andati a cercare.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="color: black;">E'
un libro di semplice lettura e di piacevole compagnia. Non bisogna
aspettarsi grandi cose, ma permette di trascorrere qualche ora di
tranquillità macinando spunti su come reagire in modo differente
alle talvolta
spiacevoli sorprese della vita. </span>
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Partire
senza un bagaglio, per tre settimane, significa lasciare tutto a
casa, chiuso a doppia mandata. Tutto.
Non
solo le bollette, i pensieri e le preoccupazioni, ma anche - e
forse soprattutto -
le sicurezze.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nel
2016 (anche
se le vicende narrate si riferiscono a qualche anno fa, comunque
l'età della pietra era bella che superata)
partire
con un unico
paio di mutande e lavarle a casa di un
Pinco
Pallino qualsiasi,
solo quando si ha la fortuna di fare il suo
incontro, può apparire giusto
un po'
folle, ma se fa parte del gioco, e si è disponibili a giocare, beh,
ci può stare.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E'
un libro che consente di fare il giro dell'Europa, tra Istanbul ed ex
Jugoslavia, passando per Grecia e Ungheria, servendosi degli occhi di
una semplice ragazza di città dal vestito turchese, tra curiosità,
sfrontatezza e paura. Già, perché prendere un aereo con uno che hai
conosciuto in chat poche settimane prima, senza
sapere
se nei giorni successivi avrai la possibilità di lavarti, mangiare,
dormire o, più semplicemente,
se riuscirai a tornare a casa tutta intera, a
volte può anche sembrare un
tantino
azzardato. Ma Clara è stata fortunata: la vita, dopo quel crollo,
pare aver cominciato a volerle bene, o forse è lei che ha imparato a
far tesoro di tutto ciò che le era capitato ed è riuscita a
sfruttarlo a suo favore. Sta
di fatto che il lieto fine, proprio per lei che mai ci avrebbe
creduto, c'è stato: basta guardare su Instagram come sono finiti i
due matti. Queste pagine rappresentano infatti solo il primo, di una
lunga serie di esperimenti in giro per il mondo.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E'
un viaggio minimalista, sì, questo di Clara, proprio come recita la
copertina. Amore,
luoghi,
persone,
timori,
desideri e meraviglie, mescolati insieme alla ricerca dell'equilibrio
perfetto ed essenziale: la Vita Leggera, così com'è. Quel filo teso
il giusto, tanto da non spezzarsi, tanto da non allentarsi.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-8274863405466344992016-07-11T08:22:00.002+02:002016-07-11T14:33:40.921+02:00Barbara Fiorio - Qualcosa di vero<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWEbJ4MK1QKRCi4Y8mI8AMrjOV3YfSwzDZEbDpOMhUVotU1x09YhHDkoe1Je5T-t4VyK5cdcseIJjyFPZjn_iOyWMN15QlIzBnAQvcu8ASx-XBh3REiDW6PqBEAq39E65uAPLtp4aqjZ0/s1600/9788807031359_quarta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWEbJ4MK1QKRCi4Y8mI8AMrjOV3YfSwzDZEbDpOMhUVotU1x09YhHDkoe1Je5T-t4VyK5cdcseIJjyFPZjn_iOyWMN15QlIzBnAQvcu8ASx-XBh3REiDW6PqBEAq39E65uAPLtp4aqjZ0/s400/9788807031359_quarta.jpg" width="250" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00VAS4ZWK/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00VAS4ZWK&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21" rel="nofollow">Barbara Fiorio - Qualcosa di vero</a><img alt="" border="0" height="1" src="https://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B00VAS4ZWK" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Feltrinelli</span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">2015</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">pp. 249</span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">€ 15</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">“<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Salì
su un taxi e si godette il viaggio guardando scorrere la città oltre
il vetro. Le macchine nella corsia accanto, le luci accese nei
palazzi, le persone che camminavano sui marciapiedi, chi aspettava un
autobus, chi attraversava la strada.</i></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Gente.
Gente che viveva, gente che restava ferma o che correva chissà dove,
gente che arrivava, gente che andava, gente che dietro le finestre
cenava o litigava, gente che urlava, gente che picchiava, gente che
piangeva o si vergognava.</i></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Erano
tutti numeri, dati target e cluster, erano qualcosa da analizzare, da
raggiungere von slogan e prodotti, da far canticchiare negli
ascensori, da far sognare davanti a una vetrina, da ingozzare di cibo
industriale, da strigliare con saponi chimici, da ossessionare con
oggetti di tendenza, da rintronare con bevande alcoliche. Qualunque
cosa facessero, erano convinti che fosse una loro libera scelta.</i></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Desiderò
provare qualcosa per loro, ma non ci riuscì.</i></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Senza
un volto e una storia, per lei tutto era </i>gente. <i>Aveva
sposato cause umanitarie, aveva difeso valori e si era indignata per
le ingiustizie nel mondo, sempre con profonda convinzione. Aveva
accumulato diverse posizioni nette che non aveva ancora messo in
dubbio, ma sempre a una debita e rassicurante distanza. Fino al
giorno in cui una bambina le aveva chiesto una fiaba.”</i></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non
a tutti i bambini piacciono le classiche storie dal finale “<i>E
vissero sempre felici e contenti...”</i>. Alcuni sono talmente
assuefatti alla realtà che non si fanno certo abbindolare da una
scarpetta di cristallo e da un castello incantato. O meglio, va bene
la scarpetta, va bene il castello ma..poi? La realtà dove sta?</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ecco,
Rebecca ha nove anni e di bugie e sotterfugi ne ha già abbastanza. E
le fiabe le piacciono, davvero, ma solo quelle raccontate dalla
Signora della Buonanotte. Quelle storie dove ci sono le principesse vere,
che spesso sono stupide, o lasciano le mele a metà, o non si
innamorano certo di uno a caso, solo perché le ha baciate una volta,
mentre si erano assopite un attimo.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La
signora della Buonanotte è Giulia, la vicina di pianerottolo,
trentenne, grafica pubblicitaria all'apice del successo che, tra
pubblicità vegane e di lubrificanti, mai e poi mai avrebbe potuto
immaginare che un giorno sarebbe finita a raccontare storie ad una
novenne curiosa e impertinente.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Rebecca
è arrivata da poco in città insieme alla madre Anna, in fuga da una
situazione divenuta col tempo troppo stretta e pericolosa. Giulia è
invece in fuga dall'amore che, come in ogni romanzo di questo genere,
si ritrova tutti i giorni davanti agli occhi, eppure lo sguardo sul
povero Lorenzo resta appannato. Quello che invece agli occhi di
Giulia appare sempre magicamente nitido, è l'ingegnere di turno, che
non amerà mai Giulia come la ama Lorenzo, ma questo lei mica lo può
sapere. Lo deve scoprire. Come scoprirà, pian piano tutto il resto
e, unendo i pezzi, riuscirà a ricomporre un puzzle che sembrava
destinato a farsi in pezzetti sempre più piccoli.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Qualcosa
di vero</i> è un mix tra favola e verità, e colpisce proprio
per questo, per la sua capacità di sdrammatizzare, senza perdere di
vista la crudeltà della vita.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il
romanzo scorre che è una meraviglia e, come si può immaginare, non
è difficile ritrovarsi a sorridere tra una pagina e l'altra.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Sebbene
possa essere annoverato tra le letture leggere, ideali per prendersi
una pausa “rinfrescante”, è tutt'altro che trascurabile. La
Fiorio affronta infatti temi per niente comodi, ma il suo punto
forte, a mio parere, è che lo fa senza prendere le parti di nessuno.
Ho chiuso il libro e mi è rimasto un quesito, e questo mi è
piaciuto, perché mi ha costretto ad analizzare entrambe le facce
della medaglia.</span></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il
libro è spaccato in più parti, che tutti i giorni si incontrano: da
una parte la precarietà di una trentenne dei giorni nostri, che come
sempre si dimena tra amori veri/fittizi e carriera da inseguire a
tutti i costi, onde evitare di rimanere sola e anche spiantata (e
questa, se vogliamo, è la parte più prevedibile dell'insieme);
dall'altra una bambina che subisce la crisi dei genitori, e cerca di
farsi coraggio usando la curiosità come arma; infine una donna
maltrattata - l'ennesima donna maltrattata - che annaspa alla ricerca
di protezione e certezze.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Perché
mi è piaciuto? Perché è fedele al titolo.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Perché
ci sprona a cercare e a pretendere la verità, ad ogni costo. Sempre,
da qualsiasi situazione. Dalle fiabe, che sì, ci piacciono proprio
perché sono fantastiche e ci fanno sognare, ma ignoriamo il fatto che a volte quelle reali
possano essere anche più divertenti, o possano addirittura farci crescere con una marcia
in più. Ricordo che quelle che si raccontavano tempo fa ai bambini
erano diverse, così come lo erano le illustrazioni all'interno dei libri.
Spesso, per esempio, facevano veramente paura, o erano molto tristi,
eppure guardateci, siamo ancora tutti qui. Invece oggi abbiamo paura
di leggergli certe storie, e non ci rendiamo conto che
stiamo coltivando generazioni di adulti che affronteranno la vita con
più timori, ansie, preoccupazioni.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E
poi, ci insegna a esigere la sincerità dalle relazioni, perché con le
bugie non si potrà mai andare lontano. E dall'amore, perché basta
guardare con più attenzione per rendersi conto quando è vero, o quando destinato a sbriciolarsi in pochi inutili episodi. </span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Dal lavoro e, in questo caso, dal mondo della pubblicità che, si sa, è fondato sulle menzogne.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; line-height: 150%;">Insomma,
qualcosa di vero. Non tutto. La fantasia lasciatecela. E' quella che
ci permette di non smettere mai di desiderare, sognare, creare,
procurarci più facilmente un sorriso. Però, ecco, magari prima di
servirla, conditela con una giusta dose di verità: camminare sicuri, sapendo come stanno le cose, ma essere in grado, quando serve, di ridimensionarle, è senza dubbio la ricetta della felicità.</span></div>
</div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-68827368617275959752016-02-28T19:50:00.002+01:002016-03-12T15:18:17.134+01:00Muriel Barbery - L'eleganza del riccio<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6PQPAZtXw52dY1LLflxiYHkoFeLMscZtsJCiuLRfmoQf-1GdPAZEggTXgR6lMw1dNzwltpEv40KiteEmAV6-w0jW9d7amQy1hepd0jXzPHU-nms4qHwZLUcSho9rrtGXyQmXEMYZybkY/s1600/711GAfGfrXL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6PQPAZtXw52dY1LLflxiYHkoFeLMscZtsJCiuLRfmoQf-1GdPAZEggTXgR6lMw1dNzwltpEv40KiteEmAV6-w0jW9d7amQy1hepd0jXzPHU-nms4qHwZLUcSho9rrtGXyQmXEMYZybkY/s400/711GAfGfrXL.jpg" width="256" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/8866324787/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8866324787&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21" rel="nofollow">Muriel Barbery - L'eleganza del riccio</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8866324787" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />2007<br />Edizioni e/o<br />pp. 318<br />€ 9,90</span></td></tr>
</tbody></table>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E'
difficile rimettersi all'opera dopo tanto tempo.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Anche
se non si perde l'abitudine di prendere in mano carta e penna,
scrivere recensioni – oddio, che parolone - è sempre un tantino
diverso.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E'
vero, le mie assomigliano più spesso a vere e proprie divagazioni
mentali, ma vi assicuro che comunque, buttare giù critiche ed
emozioni alla rinfusa, non è un lavoretto da cinque minuti.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Cosa
mi ha spinto a ritornare qui oggi, non lo so.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Forse
il fatto che ieri, in libreria, un ragazzo dichiaratamente
non-lettore doveva fare un regalo e mi ha chiesto qual era l'ultimo
libro che avevo letto.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Sì,
una cosa così, <i>banale.</i></span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ed
evidentemente, nel disperato tentativo di sbrogliare sensazioni che
venivano fuori senza controllo e cercare di formulare frasi senza
sembrare una pazza scatenata, sono riuscita a convincerlo.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Dopo
un po' l'ho visto andare alla cassa: da lontano mi ha sorriso e ha
agitato in aria il libro. Della serie: “Ehi, guarda, alla fine ho
preso quello che mi avevi consigliato!”</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Le
soddisfazioni di una pseudo-libraia. :)</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Per
la cronaca, era “L'eleganza del riccio”. E...oh no, non l'avevo
ancora letto.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Uno
dei tanti libri che tenevo da tempo in libreria, ma per il quale
ancora non era arrivato il momento giusto.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se
ancora non conoscete la storia, a me ha ricordato un po' quella di
uno degli ultimi libri che ho recensito qui .</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Siamo
sempre a Parigi, e ancora una volta, all'interno di un palazzo
speciale, o meglio, in cui abitano persone speciali.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Due
le protagoniste, principalmente: da una parte Renée, portinaia che
risponde, in apparenza, in tutto e per tutto, al classico prototipo
di portinaia grassa, malconcia, ignorante, e trasandata; dall'altra
parte Paloma, dodicenne, in apparenza una ragazzina come tante,
mediocre quanto basta.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Le
due personalità non potrebbero essere più diverse, eppure c'è un
filo conduttore che le lega, e che si scopre solo man mano che si va
avanti con la lettura.</span></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Renée
è in realtà una donna saggia, colta, amante dell'arte in tutte le
sue forme, della musica, del cinema, della cultura giapponese. Ha un
gatto che ha chiamato Lev (in onore di Tolstoj), e credo che questo
basti a rendere l'idea. Mentre nella sua stanzetta più intima si
emoziona davanti a “Morte a Venezia”, in quella più esterna
tiene perennemente accesa la tv, in modo tale che a chiunque passi
davanti al suo gabbiotto non venga neppure per sbaglio il dubbio di
avere a che fare con una persona diversa, rispetto a quella che vede
tutti i giorni. Perché a Renée non interessa far capire agli altri
ciò che realmente è, tutt'altro: mai e poi mai vorrebbe prendere
parte al mondo che c'è là fuori.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Paloma
invece appartiene ad una famiglia alto-borghese, come tutte quelle
che abitano il palazzo al numero 27 di rue de Grenelle, e non è
semplicemente una dodicenne come tante. E' una mente geniale, arguta,
che passa le giornate ad architettare il proprio suicidio, perché
stanca di avere a che fare con una massa di superficiali.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Chi
può esser capace di riconoscere, in mezzo all'ordinario, due persone
tanto particolari e farle incontrare? Solo un giapponese. Ed è qui
che la Barbery introduce il signor Kakuro, il nuovo inquilino del
palazzo, che rivoluziona e arricchisce le vite delle due
protagoniste, portando alla luce tutta la loro bellezza.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ecco,
l' eleganza del riccio è questo. E' la grazia, la bellezza, la
saggezza che si cela dietro due persone che sembrano tutt'altro e che
non sentono alcun desiderio di unirsi a quel misero universo che non
saprebbe apprezzare tutto ciò che loro hanno da offrire.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E'
un susseguirsi di pensieri, filosofie di vita, azioni e non-azioni,
che intrecciandosi danno vita a quello che molti hanno definito un
romanzo pesante, triste, a tratti addirittura ostico. E che invece, a
mio parere, è veramente una perla di immensa ricchezza per la mente
e l'anima. Certo, a volte le dichiarazioni di Paloma possono sembrare
esagerate per una dodicenne, ma la finezza e la dolcezza dell'intera
storia vi faranno dimenticare questo piccolo inconveniente.</span></span></div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non
c'è un lieto fine, sappiatelo, eppure una volta finito, vi
domanderete perché sia durato così poco.</span></span></div>
<div style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="justify" style="line-height: 115%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“<i>Ero
sincera. Da molto tempo mi ero adeguata alla prospettiva di una vita
in solitudine, Nella nostra società essere povera, brutta e per
giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è
meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto,
persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta
compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura
offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che
aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è
sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso
ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida.”</i></span></div>
</div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-5913894877776810402016-02-28T19:23:00.001+01:002016-02-28T19:23:32.578+01:00Rossella Calabrò - Farfalle sullo stomaco<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nuova recensione per <b>Leggereacolori</b>: </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Farfalle sullo stomaco"</i> </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">di Rossella Calabrò</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">ecco il link: <a href="http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-farfalle-sullo-stomaco-di-rossella-calabro/">http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-farfalle-sullo-stomaco-di-rossella-calabro/</a></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-69572216292143853252015-10-05T17:23:00.001+02:002015-10-05T17:23:32.127+02:00Massimiliano Nuzzolo - La felicità è facile<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nuova recensione per <a href="http://www.leggereacolori.com/" target="_blank">Leggereacolori</a> :)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><i>"La felicità è facile" </i></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">di <b>Massimiliano Nuzzolo</b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">di seguito il link: <a href="http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-la-felicita-e-facile-di-massimiliano-nuzzolo/" target="_blank">http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-la-felicita-e-facile-di-massimiliano-nuzzolo/</a></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnMMjkSro-_CTKpxWlFjLCg3kkqBSKfLanqXmRwviMMB6v6NQK5ngHiFOoHyAWirW7LL3al-9tZ3zJnrrFgQRWdKNtnFcbc3Dj73p1cq6Z_OLMrBVrBLlbRygyygfqoXs-ald79GAMRIY/s1600/cropped-la-felicitc3a0-c3a8-facile_nuzzolo-cover1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnMMjkSro-_CTKpxWlFjLCg3kkqBSKfLanqXmRwviMMB6v6NQK5ngHiFOoHyAWirW7LL3al-9tZ3zJnrrFgQRWdKNtnFcbc3Dj73p1cq6Z_OLMrBVrBLlbRygyygfqoXs-ald79GAMRIY/s400/cropped-la-felicitc3a0-c3a8-facile_nuzzolo-cover1.jpg" width="251" /></a></div>
<br />Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-16787420931358655022015-09-29T23:59:00.001+02:002015-10-05T17:20:10.792+02:00da "Prometto di sbagliare", di Pedro Chagas Freitas<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5raZAr5WFbChifFozPjKBdA2I3Vaq-UOvTaDaRj3jfosBRhDwiC4czSdMbJwQcCO17QHAlvB5xJaUx6WDZif1IilGqYBUuZI0FiAsFTwwp5dcu1tPX5Z8q60wmfL7eg27KAdX6FmW_ck/s1600/20150929_235611.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> <img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5raZAr5WFbChifFozPjKBdA2I3Vaq-UOvTaDaRj3jfosBRhDwiC4czSdMbJwQcCO17QHAlvB5xJaUx6WDZif1IilGqYBUuZI0FiAsFTwwp5dcu1tPX5Z8q60wmfL7eg27KAdX6FmW_ck/s400/20150929_235611.jpg" width="400" /> </a> </div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-10827705848610165922015-08-31T17:30:00.000+02:002015-08-31T17:38:33.025+02:00Raymond Carver - Di cosa parliamo quando parliamo d'amore<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY3Cn213F0BJJQxxvmde5XhWot6XEDBLHyMwqwdfohCwpCfmtZR1SCFGvMDsVJ4NpIbJ2v_T3ICdWQKQzn4qFxSZGJN5ogwy3zWWesjHa1nCCoxEB-bw514Lcuahsm0mtYgjbO_Fb07dI/s1600/carver.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY3Cn213F0BJJQxxvmde5XhWot6XEDBLHyMwqwdfohCwpCfmtZR1SCFGvMDsVJ4NpIbJ2v_T3ICdWQKQzn4qFxSZGJN5ogwy3zWWesjHa1nCCoxEB-bw514Lcuahsm0mtYgjbO_Fb07dI/s400/carver.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/8806197843/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8806197843&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Raymond Carver - Di cosa parliamo quando parliamo d'amore</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8806197843" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />Einaudi Super ET<br />2015<br />pp 134<br />€ 11</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"La sera mi preparo il letto sul divano e al mattino mi alzo per prima. Metto su il caffè e preparo la colazione mentre lui si fa la barba.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Si affaccia alla porta della cucina, con un asciugamano sulle spalle nude, per valutare la situazione.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>- Ecco il caffè, - dico io. - Le uova sono pronte tra un attimo.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Sveglio Dean e facciamo colazione tutti e tre insieme. Ogni volta che Stuart guarda dalla mia parte, chiedo a Dean se vuole ancora latte, un po' di pane tostato, eccetera.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>- Ti chiamo più tardi, - dice Stuart quando apre la porta per uscire.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Gli dico: -Non credo che sarò a casa, oggi.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>- Va bene, - fa lui. - Certo.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Mi vesto con cura. Provo un cappellino e mi guardo allo specchio. Poi scrivo un biglietto per Dean.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Tesoro, la mamma ha delle cose da sbrigare oggi pomeriggio e perciò tornerà a casa un po' più tardi. Tu resta in casa o gioca nel giardino didietro fino a che uno di noi non torna.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Con affetto, Mamma</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Fisso la parola affetto e poi la sottolineo. Poi vedo la parola didietro. Si scrive tutto attaccato oppure no?"</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Di cosa parliamo quando parliamo d'amore</i> è un domandone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma partiamo dal principio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho conosciuto Carver solo pochi mesi fa (tra l'altro proprio grazie ad uno dei racconti contenuti in questo libro), e ricordo benissimo la scena, quando mentre qualcuno aveva esordito con un sonoro: "Ma che noia, come scrive questo? Sta descrivendo il niente..", io sentivo già che mi stavano venendo gli occhi a cuore. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Per me era un genio. Ero appena rimasta folgorata da uno dei suoi fili elettrici rimasti scoperti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Carver è elettrico, infatti. E' schietto, sincero, sfacciato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' semplice, ma di una semplicità che non a tutti è concessa, perché è pulita, non si aggrappa a niente, è libera.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Carver è di quelli che non chiedono permesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Di quelli che odiano le feste, ed entrano in casa, si servono da bere, si guardano in giro e, appena si rompono della gente che vedono, se ne vanno, così come sono arrivati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed è così coi suoi racconti. Li molla spesso sul più bello, tanto che si rimane imbambolati a chiedersi come sarà andata a finire a quel poveretto che cercava di convincere la moglie che no, non l'aveva tradita con la cameriera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed è una cosa strana, per me, non restare delusa da un racconto o da un finale lasciato a metà.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Non mi piacciono i racconti, non mi sono mai piaciuti, li ho sempre trovati incompleti, ma è con Carver che ho come imparato ad incanalarli nella giusta direzione e ad apprezzarli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Forse perché si è sempre dovuto arrangiare per sopravvivere, forse perché non è mai stato abituato a cercare la felicità chissà dove, ha sviluppato un grande talento nella narrazione del quotidiano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Col quotidiano ci ha fatto letteratura, e ha spalancato le porte a tanti scrittori che neanche sapevano di poter un giorno esser definiti tali, a tutti quelli che mai avrebbero pensato di poter scrivere un racconto su una caffettiera piuttosto che su uno che inzuppa i biscotti nel latte, mentre discute con la fidanzata della lavatrice da cambiare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">"Provo imbarazzo io per primo per gli scrittori che si sentono in imbarazzo a parlare di barbieri, ciabatte, posaceneri, polenta e compagnia bella."</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Uno che scrive senza paura. Che comincia i racconti esattamente all'inizio della scena che vuole descrivere, e poco gli importa se non c'è un prima né un dopo. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Uno che mentre scrive si accorge di aver usato un termine che in quella frase non rende come avrebbe voluto, e lo dice al lettore, glielo confessa, senza mettersi alcun problema. E questo lo rende umano, lo fa sentire sì scrittore, ma anche amico, vicino, compagno di sventure.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' per questo che si fa apprezzare: per la sincerità, per l'animo puro di uno che se deve scrivere "Cazzo!" lo fa, e non risulta volgare o fuori luogo, perché quei due stavano litigando, e durante le liti, sapete, a volte scappa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">"Fondamentalmente, non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando."</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E nei diciassette racconti racchiusi in questa raccolta, Carver si mostra in tutta la sua bravura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Di cosa parliamo quando parliamo d'amore"</i> è il titolo (tra l'altro, messo in scena dal protagonista di <i>Birdman</i>, film che quest'anno ha trionfato agli Oscar), ed anche se non vedete un punto interrogativo, in realtà è un po' come se ci fosse, ed è già da qui che dovremmo immaginare con chi abbiamo a che fare. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Con uno che si pone i quesiti, non che è sicuro di avere le risposte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Con uno che si fa la domanda e cerca di analizzare il problema, metterlo alla luce, girarlo e rivoltarlo come un calzino, fino a quando non riesce a trovare almeno un briciolo di soluzione, un attimo di pace.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E allora chi lo sa cos'è l'amore. Sicuramente qualcosa che ha a che fare con una coppia di separati, con lui che, ancora innamorato, taglia il filo del telefono mentre lei parla col nuovo compagno; con due coppie che, sedute a bere gin, discutono sul fatto che forse non era tanto innamorato il tizio che picchiava una delle mogli. O con due vecchietti che, ricoverati in seguito ad un incidente e immobilizzati nelle loro gabbie di gesso e garze, si rattristano perché non sono più liberi di guardarsi a vicenda; o ancora con due giovani che contrattano con un uomo che vende tutti i mobili della sua casa, e poi finiscono per improvvisare un ballo nel suo vialetto..</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco cos'è l'amore. O ecco cos'è tutto ciò che lo comprende, tutte le sue sfumature. Ed è solo grazie a Carver che, anche se ci sembra un macigno di cui ci vorremmo liberare o un obiettivo irraggiungibile, possiamo guardarlo più da vicino e, forse, toccarlo, comprenderlo e accettarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Ma se la letteratura possa veramente cambiarci la vita, questo non lo so. Sarebbe bello che fosse così. In effetti, può darsi che un racconto o un romanzo sia in grado di cambiarci la vita, di cambiare la nostra vita emotiva, mentre lo leggiamo. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Forse se lo facciamo abbastanza spesso alla fine avverrà un processo di osmosi che ci aiuterà a affrontare quello che ci aspetta."</i></span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-38572375177525899412015-08-14T17:42:00.002+02:002015-08-14T17:42:27.961+02:00Cristina Petit - Qualcosa che somiglia al vero amore<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVAphfZ7kgfUfPERJJzDqYB6zneRfJjUTwgrqo8J6kSo3_QNZWzQJUt6p5qzkYFxtL4PgOIIVbjUGE5AemlJfEHt8OwKNgcL4xd6SXUeHc4DVibqjaYbpVmUkpi57iZvu2pXUrRCfVNog/s1600/petit.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVAphfZ7kgfUfPERJJzDqYB6zneRfJjUTwgrqo8J6kSo3_QNZWzQJUt6p5qzkYFxtL4PgOIIVbjUGE5AemlJfEHt8OwKNgcL4xd6SXUeHc4DVibqjaYbpVmUkpi57iZvu2pXUrRCfVNog/s400/petit.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00UNNO0RS/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00UNNO0RS&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Cristina Petit - Qualcosa che somiglia al vero amore</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B00UNNO0RS" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">TRE60</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">2015</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">pp. 265</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">€ 14,90</span></td></tr>
</tbody></table>
<br /><br /><br /><br /><div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Ho trovato questo tuo libro di Darwin!”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“E?”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“E mi è piaciuto molto, papà, perché non me l'hai mai fatto leggere?”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Perché è meglio che i libri ti chiamino quando sei pronta!”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Per questo a volte mi è capitato di leggere un libro che mi avevano fortemente consigliato e invece a me non ha detto nulla?”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Non era il tuo momento! Io penso che i libri si accordino al nostro stato d'animo, se sono quello di cui abbiamo bisogno in quel momento, vibriamo con loro. Darwin non è una lettura né facile, né molto divertente, però può essere entusiasmante per certi aspetti.”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“E' notevole!”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Lo so! E mi fa piacere che tu sia arrivata da sola a volerne sapere di più.”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Ma papà, è tremendo, non riusciremo mai a sapere, a conoscere e a leggere tutto quello che è stato scritto! Quante cose ci perdiamo?”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Tante piccolina, ma stai tranquilla, va bene così. La cosa più importante è sapere di non sapere. Solo chi si sente piccolo e ignorante continua a scoprire e conoscere, mai vorrei sentirmi arrivato nella vita!”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Ma papà, io vorrei sapere molte più cose, vorrei...Se...”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Il padre la guardava agitarsi e infiammarsi e ben riconosceva il suo temperamento giovanile.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Clém, calmati, la vita ti darà tutto il tempo di cui hai bisogno per diventare una grande persona, ma non pensare mai che chi più ha letto o studiato sia superiore agli altri. La grandezza dell'animo è un'altra cosa.”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Ma papà, tu hai sempre detto che leggere è importante?!”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Certo! E' una delle strade possibili, è quella che io ho percorso di più, soprattutto in gioventù ma non è l'unica. Ho conosciuto un pescatore su un'isola sperduta che aveva capito dalla vita molte più cose di me e non aveva mai letto un libro. Aveva solo pescato e pensato. Pescava da solo, quindi non poteva far altro che pensare in continuazione. Il suo pensiero immerso nella natura lo aveva reso grande, felice e molto saggio. Non giudicare mai nessuno Clèm, perché nel profondo di ognuno c'è sempre qualcosa di interessante che tu non conosci. Sai qual è la conquista più grande che ho fatto nella mia vita?”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“No, papà.”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Ho capito che una delle cose che mi riempie è cambiare idea, ribaltare completamente il mio pensiero e farlo evolvere in un altro pensiero. Credo che il problema del mondo consista nel fatto che la gente non voglia cambiare idea. Si rimane ancorati a un'opinione e la si difende per principio. Ci sono pochi grandi valori che non possono cambiare, ma tutto il resto può veramente essere stravolto. Se fossimo capaci di accettare il cambiamento di qualunque cosa con gioia, credo che saremmo tutti più felici..”</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Era da tanto che non mi capitava di leggere un libro tutto d'un fiato, di iniziarlo e finirlo nell'arco della stessa giornata. Sì, non esagero se dico che era da anni che non mi succedeva una cosa simile. E l'aspetto più bello di tutta la faccenda è che non si tratta di un libro che ho scelto, ma che mi è stato regalato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">No, perché è vero, tante volte partiamo prevenuti e sbagliamo di grosso (molte altre volte magari no :°D..ma <i><a href="http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2014/02/rj-palacio-wonder.html" target="_blank">Wonder</a></i> dovrebbe averci insegnato qualcosa)...però, la verità: ecco, io un libro con una copertina del genere non l'avrei mai preso. Giusto per capirci: ho un rifiuto tale per la copertina, che il mio cervello non riesce a registrare il titolo di questo romanzo. Insisto da giorni, ma non c'è niente da fare. Ora mi sorge il dubbio che il rifiuto riguardi proprio il titolo. O forse entrambi?! :)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">In ogni caso, ho da fare due premesse: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">- la sera prima di leggere il libro ho visto per la nonsoqualesima volta <i>“C'è posta per te” </i>(chiaro, sto parlando di Meg Ryan e Tom Hanks, e dei lontani – favolosi – anni '90) e credo che un tantino abbia influito sul mio stato d'animo durante la lettura;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">- se non siete sognatori, ma tipo di quelli ancora capaci di camminare con il naso all'insù, sappiatelo: non potrete né capire né apprezzare una piccola meraviglia come questa. Statene alla larga, sareste solo capaci di dire che vi ha fatto venire il latte alle ginocchia, già mi sembra di sentirvi. Vi risparmio la fatica. :)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Siamo a Parigi, e siamo in compagnia di Clémentine Poli, una ventisettenne che da un giorno all'altro si ritrova con un'eredità inaspettata fra le mani: uno splendido appartamento, con tanto di favolosa di libreria e singolare portaombrelli, al numero 14 di Rue Le Monde.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Clémentine cura i bambini: li cura con le parole. Trova un rimedio ai loro malesseri - causati da un mondo poco attento alle specie più piccole - tra le pagine dei libri. <i>(“Fissò ancora un po' le nervature brune delle foglie della vite e si accorse che percorrevano mille stradine piccole per raggiungere le parti più lontane della foglia.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>La natura ha il potere di garantire la vita anche alle estremità, anche agli ultimi, ai più piccoli. Solo gli uomini non considerano sacrosanto questo principio e così si ha una società che non pone i bambini al centro, ma di fianco, se non sotto. E si hanno bambini tristi, con il mal di testa e tante manie, bambini che della paura o della vergogna o della timidezza fanno la parte costituente del loro essere e non sono più bambini, ma l'incarnazione di un'emozione o un sentimento amplificato ed esasperato per gridare al mondo che ci sono anche loro.”) <a name='more'></a></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Era questo il suo sogno, ed è questo che fa. E' una sognatrice come noi, una con le scarpe col cinturino rosse, allegra, con gli occhi sorridenti. Alle spalle qualche amore finito male, ma davanti a sé sempre tanta voglia di ricominciare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La vita le vuole bene, e fa sì che l'appartamento che le è stato donato, sia all'interno di un palazzo abitato da persone speciali, da bambini e adulti che il mercoledì sera si ritrovano sempre alla stessa ora davanti ad una tazza di tè fumante, ad inventarsi storie prendendo spunto dall'elenco telefonico. Tra di loro c'è Remy, un ottenne con le lentiggini, spontaneo e frizzante come tutti i bambini di quell'età dovrebbero essere, ed Hector, il portiere buono che tutti vorremmo incontrare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Scorre in parallelo la storia di Albert, lo scrittore che in un giorno di pioggia (come Andrea e Giuliano che incontrano Licia per caso..) vede Clémentine e se ne innamora perdutamente. La rivede altre volte, ma c'è sempre qualcosa che lo blocca, e l'unica cosa che riesce a fare è fantasticare tanto su quei momenti, tanto da scriverne un romanzo. Libro che avrà un successone e finirà anche tra le mani della stessa Clémentine, la quale si renderà conto di avere qualche tratto in comune con ciò che sta leggendo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma quando comparirà Thomas, l'ex inquilino dell'appartamento ereditato dalla protagonista, a reclamare una vecchia copia di un libro dell'infanzia dimenticato su un armadio, e a movimentare una storia che poteva sembrare già scritta, per Clémentine tutto prenderà una piega inaspettata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Eppure di una cosa non potrà mai dubitare: i libri saranno sempre capaci di unire le persone. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco, a dispetto di ciò che potrebbe sembrare, non è un libro stupido, ancor meno superficiale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Certo, è romantico e, ovvio, tratta di amore, di amore a Parigi: che vi volete aspettare?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Potrei dire davvero miliardi di cose su queste 260 pagine che hanno avuto il potere di farmi riacquistare un amore per la lettura che, a causa degli ultimi incontri, si era leggermente affievolito. Me ne sono innamorata, un po' come ci si innamora di qualcuno, e tanto si è contenti che neanche si riesce a spiegare con le parole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Eppure è molto semplice: è un romanzo che mette le ali ai sogni (ai sogni di noi poveri sognatori, si intende, individui abitanti zone non ben definite lì tra le nuvole), ma non ci fa credere in qualcosa di irreale, tutt'altro. Anzi, offre sul serio tanti spunti di riflessione, ed è per questo che mi sono ritrovata a segnare diverse parti. Vorrei poterle trascrivere tutte, ma vi rovinerei la sorpresa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ciò che spicca di più è senza dubbio l'Amore, quello con la A maiuscola, per i libri, che non solo traspare - come la Parigi in copertina - ma fuoriesce da qualsiasi spazio tra le parole. L'importanza della lettura, i libri come cura, i libri che mai dividono, che sempre uniscono. Le storie che si inventano, che si intrecciano, che rendono liberi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E poi ci sono davvero tanti, tanti altri piccoli grandi insegnamenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Dal valore dell'attenzione ai bambini a quello della famiglia; dalla potenza dell'amicizia alla meraviglia per le piccole cose, per i segnali e le coincidenze della vita. E poi, il rivalutare l'importanza dei vicini, persone che molto spesso ci limitiamo a salutare in ascensore, spiattellandoci poi su pareti opposte, con la paura di non sapere cosa dire se non parlare del tempo che fa, aspettando con ansia che le porte si aprano e liberino quell'imbarazzo giù per le scale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il piacere di ritrovarsi, di farsi bastare del tè e delle storie, e non desiderare nient'altro per stare bene.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Insomma, se vi è piaciuto<i> “Il favoloso mondo di Amélie”</i>, adorerete questo libro, ecco tutto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Scopro ora che è uscito il 23 Aprile 2015, data che segnava casualmente la Giornata Mondiale del Libro. Ecco che ritornano le coincidenze della vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Primo romanzo per adulti di un insegnante metà francese e metà bolognese che, fino ad ora aveva scritto “solo” libri per bambini, e devo dire che se l'è cavata egregiamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' uno stile semplice il suo, di quelli che senza perdersi in inutili fronzoli giungono dritti all'obiettivo, aiutati da una trama ben strutturata e ricca di idee intelligenti, dipinta sullo sfondo della città più romantica del mondo. Clémentine poi, è una meraviglia, così come Remy: impeccabile e perfetta la caratterizzazione dei personaggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">L'ho fatta veramente troppo lunga, me ne rendo conto. Eppure ancora non ricordo il titolo. Mi rimane davanti agli occhi la ragazza con la coda e la tazza in mano, Parigi sullo sfondo, e un sacco di parole che mi danno la forza di credere ancora una volta che se puoi sognarlo, puoi farlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-45013341935261923402015-06-25T22:34:00.001+02:002015-06-25T22:34:16.522+02:00Marco Peano - L'invenzione della madre<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsJ5jWY9UGDPbfir47fApCfDoYq8pEWDJ6YJhAn9b8pPCAyZaBFlfwqQpdgX3syiOl6B4G4U6RevCIFRoy-du_FdyYGdu2Q8VwHbJ-QTTYxHUJkux9bCv2-ditqj6VZBn6DICdvp5rmIA/s1600/peano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsJ5jWY9UGDPbfir47fApCfDoYq8pEWDJ6YJhAn9b8pPCAyZaBFlfwqQpdgX3syiOl6B4G4U6RevCIFRoy-du_FdyYGdu2Q8VwHbJ-QTTYxHUJkux9bCv2-ditqj6VZBn6DICdvp5rmIA/s400/peano.jpg" width="278" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/8875216339/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8875216339&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Marco Peano - L'invenzione della madre</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8875216339" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Minimum Fax (collana Nichel)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">2015</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">pp. 252</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">€ 14</span></td></tr>
</tbody></table>
<br /><br /><br /><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>“Perché quando la dottoressa piccolina ha detto loro dieci-dodici mesi, due universi si sono scissi: in uno la madre di Mattia è riuscita a invecchiare. Nell'altro, il posto in cui sono intrappolati, il figlio si è dato un compito: correre più veloce del cancro. Correre, vivere con la madre tutte le esperienze che la morte arriverà a negare. Correre, per non perdere neanche un minuto di vita della madre. Ma il cancro ha molto più fiato di lui.”</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Un libro così delicato che si teme di rovinarlo già solo parlandone, addentrandosi in qualcosa – in una situazione tanto atroce e immutabile – che solo chi ha attraversato può capire.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E nessuno, mai, nella propria vita, ci si vorrebbe trovare.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Chi non c'è passato non può sapere.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Non si può neanche immaginare il dolore di un figlio al quale viene strappata via la madre, la creatura che l'ha messo al mondo, che gli ha insegnato a stare in piedi e a difendersi.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' come se, andando via, gli levasse da sotto i piedi tutto quell'universo che lei dapprima gli aveva donato, tutto quel mondo che era il loro, solo e soltanto quello di loro due, quello spazio di vita che è riservato, chiuso, accessibile solo a chi ha creato e a chi è stato creato.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mattia è un figlio come tanti, uno come tutti noi, uno che lavora in una videoteca solo per forza di inerzia, che tiene in piedi una relazione senza esserne troppo convinto, uno dalla vita precaria come è la nostra intera generazione. E' che quando rientra a casa ha una madre malata di tumore, una donna distrutta da un cancro in metastasi che si prende ogni giorno una briciola di lei, ogni giorno un pezzo in più.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mattia non riesce ad assistere inerte a questa ingiustizia, fa di tutto per tenerla in vita, e si aggrappa ai ricordi cercando di rendere meno tragico il presente.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E tenta così di ridisegnare i confini di quello spazio madre-figlio che col tempo sembrano diventare sempre meno netti, e se ne sta lì con la penna in mano a tracciare e a ritracciare le linee che sembrano sbiadire.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">A volte è difficile stargli dietro, può apparire angosciante, a tratti perfino snervante. Ma è solo perché chi non ha mai provato quel dolore, riesce a fatica a seguire molti dei suoi pensieri, a comprendere a fondo quelle giornate strazianti, quel susseguirsi di momenti di rassegnazione alternati a quelli di ira - contenuta, per non creare ulteriori lacerazioni ad un'esistenza che già ne è colma - capaci di minare anche il più solido equilibrio mentale.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mattia prova un dolore che spaventa, che sembra poter traboccare da un momento all'altro, diventare indomabile e divorare tutto ciò che lo circonda. Un dolore che cerca di confinare <i>di là,</i> dove sta la madre, in una stanza - che è in realtà un piccolo universo – ben separato da tutto il resto. E' <i>di là</i> che scorre, lento e inesorabile, il loro tempo assieme. Un tempo fatto di gesti semplici, necessari, pazienti.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' un romanzo di fine letteratura e profondi sentimenti. Una storia tenera, fragile e tremendamente dolorosa. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Peano ha scelto un tema capace di prendere qualsiasi essere umano e sconvolgerlo, perché si sta toccando la persona che ama di più al mondo, quella per cui il bene che prova – un bene forte, puro, forse il più intenso in assoluto - non è mai mutato, fin dalla nascita, e mai muterà. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Una mano che scava dentro e ci pone tutti al posto di Mattia, a guardare con i suoi occhi la parte più importante di noi che, pezzo per pezzo, poco alla volta se ne va, lasciandoci qui, inermi, ad immaginare, a ricordare, ad inventare ciò che sarebbe stato <i>se</i>.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"> A sognare ancora quello spazio, <i>"quella linea temporale dove lei continua a vivere, dove loro due esistono ancora come madre e figlio."</i></span><br />
<div>
<br /></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-80275128697193001322015-06-15T21:31:00.000+02:002015-06-15T21:31:08.571+02:00Marina Mander - Il potere del miao<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nuova recensione per <a href="http://www.leggereacolori.com/" target="_blank">Leggere a colori</a> ^_^</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>"Il potere del miao"</b></i> </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">di <b>Marina Mander</b></span></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco il link: <a href="http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/libri-mondadori/recensione-di-il-potere-del-miao-di-marina-mander/">http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/libri-mondadori/recensione-di-il-potere-del-miao-di-marina-mander/</a></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS1Y7RF_GB5Zne9cZ35D_kjPEj2c3S3sxBttoQ6jFb_UOLYyyNUCvQgF82wiO6V2t1sM-1K895DH65W5HXmExTPGghsxODq_mLW5u6-iVGjs5rMhfPjdFIWWl4_ALlHmkEfHbRjWsukFQ/s1600/5981419_369417.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS1Y7RF_GB5Zne9cZ35D_kjPEj2c3S3sxBttoQ6jFb_UOLYyyNUCvQgF82wiO6V2t1sM-1K895DH65W5HXmExTPGghsxODq_mLW5u6-iVGjs5rMhfPjdFIWWl4_ALlHmkEfHbRjWsukFQ/s400/5981419_369417.jpg" width="253" /></a></div>
<br />Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-81518509001032434492015-05-25T22:27:00.001+02:002015-12-09T08:29:18.776+01:00Giuseppe Catozzella - Non dirmi che hai paura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpriBkwfwa2oXm3ejPro4g9D8W-Qw5455CK_FXy5JY-4aIIv60Xslj1QlScDtckicF9WXJ20gA9Xnyum5sXOPpFxGDjVGe7Ff7Bc2OHrcecL8Nm2OBHFSpPoK6h9QAzvFrasf2cDVM8tU/s1600/catozzella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpriBkwfwa2oXm3ejPro4g9D8W-Qw5455CK_FXy5JY-4aIIv60Xslj1QlScDtckicF9WXJ20gA9Xnyum5sXOPpFxGDjVGe7Ff7Bc2OHrcecL8Nm2OBHFSpPoK6h9QAzvFrasf2cDVM8tU/s400/catozzella.jpg" width="400" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/8807030772/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8807030772&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Giuseppe Catozzella - Non dirmi che hai paura</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8807030772" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />Feltrinelli (collana I Narratori)<br />2014<br />pp. 236<br />€ 15</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>"Le mie gambe, in confronto a quelle delle altre, sembravano due rametti secchi. Erano senza muscoli, dritte. Non c'erano le sporgenze che vedevo su quelle delle altre: ero senza quadricipiti, senza polpacci. E poi anche senza deltoidi, senza trapezio, senza bicipiti. Le altre sembravano culturiste, in confronto a me. Gambe e spalle gonfissime, polpacci tesi all'estremo. Io non solo non avevo gli attrezzi per svilupparli, i muscoli, ma non avevo neanche un allenatore. </i></span><br />
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>E poi non avevo abbastanza cibo, se non quello che </i>hooyo<i> riusciva a procurare. </i>Angero<i> e acqua. Oppure riso e cavolo lessato.</i></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Ero la più bassa, la più magra e la più piccola. Me l'ha svelato quello specchio impietoso, prima della gara.</i></span></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>In più, loro indossavano completi sgargianti e bellissimi, che richiamavano i colori delle bandiere dei loro paesi. Canottiere e pantaloncini in tessuti tecnici che aderivano ai corpi possenti. Io avevo il mio solito completo portafortuna. Una maglietta bianca che </i>hooyo <i>aveva lavato la settimana prima e che avevo gelosamente lasciato sul fondo della borsa. Profumava ancora di sapone alla cenere. I miei fuseaux neri che arrivavano sotto il ginocchio. In testa, la fascia bianca che aabe mi aveva regalato quasi dieci anni prima, e che avevo portato sempre con me, a ogni corsa, fino a quel giorno.</i></span></div>
<div>
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nessuna delle altre mi ha fissata. Erano perfettamente concentrate.</span></i></div>
<div>
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Avrei dovuto esserlo anch'io, ma tutto era troppo diverso da ci a cui ero abituata. Mi sembrava di trovarmi in una situazione irreale, in un sogno."</span></i></div>
<div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“<i>Dell'atletica, in un paese dove
si spara, non si cura nessuno. I signori della guerra non avevano
alcun motivo per sostenerci, e quelli di Al Shabaab ci volevano
morti, così come avevano ammazzato mio padre e la madre di Abdi.
Neanche il Comitato olimpico aveva la forza e le energie per
occuparsi di noi.</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Eravamo dei pazzi che coltivavano la
loro follia. Questo eravamo. Una follia che aveva come sogno la pace,
la speranza di vivere insieme come fratelli.”</span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se ti chiami Samia Yussuf Omar e sei
nata a Mogadiscio, sai già che non avrai vita semplice.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se poi ti piace correre, se è con le
tue gambe che vuoi inseguire il sogno di gareggiare alla maratona di
Londra del 2012, sai già che dovrai lottare. Tanto. Correre di
notte, di nascosto dagli integralisti, farti allenare dal tuo
migliore amico Alì, perché sarebbe troppo rischioso farlo fare ad
un altro.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se nel tuo paese nessuno sa cosa sia la
Libertà, se in giro non si fa altro che parlare del Viaggio e vivere
dei racconti di chi l'ha provato.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se tuoi desideri hanno spiccato il
volo, ma il cerchio dentro il quale ti trovi si restringe sempre più;
se qualcuno ha deciso che non potrai mai condurre una vita normale da
ragazzina della tua età, che non potrai viaggiare con la fantasia,
né con le tue stesse gambe..resta una sola cosa da fare: mettere da
parte la paura e battersi per i propri sogni.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“<i>Mi sono fermata un po' a
riflettere, poi gli ho domandato: “Papà, ma tu non hai mai paura
della guerra?”.</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Lui si è fatto serio. “Non devi
mai dire che hai paura, piccola Samia. Mai. Altrimenti le cose di cui
hai paura si credono grandi e pensano di poterti vincere.”</span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Eccola qui, un'altra storia da far
leggere a tutti, da divulgare con ogni mezzo possibile.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quando non ci bastano le immagini che
vediamo ogni giorno in tv, quando restiamo ammutoliti davanti a corpi
che galleggiano nel mare, davanti ad un abbraccio dentro il quale si
sono chiusi due ragazzi rimasti intrappolati in una barca sul
fondale; quando vediamo milioni di persone in fila ai centri di
accoglienza e ci domandiamo come sia possibile che aumentino di giorno in giorno..quando i nostri occhi assistono a tutto questo ma non sanno
effettivamente cosa ci sia dietro quella miriade di visi stravolti,
dietro tutti quei piedi che sono riusciti a toccare terra e dietro
tutte quelle gambe che hanno tentato di nuotare invano..beh, allora
ci serve proprio un buon libro come questo.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Samia è vera, è esistita sul serio.
Catozzella ha raccontato con tanta dolcezza la storia di una
lottatrice dalle gambe sottili, una ragazzina che chiedeva
semplicemente di poter correre e che, dalla Somalia, solo con le sue
forze, è riuscita ad arrivare ultima alle Olimpiadi di Pechino.
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Con cosa correva?</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Con la maglietta
bianca che si portava dietro da anni, con la fascia portafortuna del
padre, con il suo coraggio.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La potete vedere nella foto in alto.
Avrei potuto scegliere mille altre citazioni per introdurre la
recensione, ma mi sembrava giusto accompagnare la foto con un pezzo
che riuscisse a mostrare tutto ciò che era Samia nel momento in cui
si trovava ad un passo dal proprio sogno.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La voce narrante del libro è proprio
quella della piccola eroina, e l'autore merita tutti i complimenti
possibili, perché è riuscito a dare valore ad una voce tanto esile
quanto temeraria come quella della protagonista somala.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Avevo già letto tempo fa “Nel mare
ci sono i coccodrilli”, di Fabio Geda: i due libri si accomunano
per il tema trattato, anche se si parla di zone diverse, così come
diversi sono i personaggi, i loro sogni e i loro epiloghi.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Resta il fatto che questo, così come
quello di Geda, è un libro essenziale, perché nessuno di noi deve
più girare la testa dall'altra parte, parlare senza sapere, o
continuare a far finta di niente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Abbiamo il dovere di sforzarci di
comprendere, capire cosa si prova a stare un anno e mezzo in viaggio
per un briciolo di libertà, stipati in jeep, container o barconi
superaffollati che distano ben poco – direi niente - da dei lager o
dagli allevamenti intensivi di maiali. Capire cosa si prova a stare
senza cibo né acqua per ore ed ore nel bel mezzo del deserto, farsi
violentare per poter proseguire un viaggio che promette (e spesso
poi non assicura) la salvezza, stare senza ossigeno e impazzire per le
allucinazioni.
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">“<i>Il Viaggio è una cosa che tutti
noi abbiamo in testa fin da quando siamo nati. Ognuno ha amici e
parenti che l'hanno fatto, oppure che a loro volta conoscono qualcuno
che l'ha fatto. E' come una creatura mitologica che può portare alla
salvezza o alla morte con la stessa facilità. Nessuno sa quanto può
durare. Se si è fortunati due mesi. Se si è sfortunati anche un
anno, o due.</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E fin da quando siamo bambini il
Viaggio è uno degli argomenti preferiti di conversazione. Tutti
hanno racconti di parenti giunti a destinazione in Italia, Germania,
Svezia o Inghilterra. Colonne di tir con uomini cotti dal sole e
morti dentro il forno del Sahara. Trafficanti di esseri umani e
terribili prigioni libiche. E poi i numeri dei viaggiatori che
muoiono nel tratto più difficile, la traversata del Mediterraneo,
dalla Libia all'Italia. Chi dice decine di migliaia, chi dice
centinaia di migliaia. Fin da quando siamo nati, siamo abituati a
questi racconti, a questi numeri senza fondamento. Perché chi
arriva, quando chiama a casa dice sempre la stessa cosa: non riesco a
descrivere cosa è stato il Viaggio. E' stato terribile, questo di
certo, ma non so dirlo a parole. Ecco perché è sempre avvolto dal
più assoluto mistero. Un mistero per alcuni necessario per arrivare
alla salvezza.”</span></i></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Capire cosa significhi non essere
liberi.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ci dimentichiamo troppo, davvero troppo
spesso, di quanto siamo fortunati.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non rimaniamo inermi di fronte a tali tragedie.
Apriamo gli occhi, leggiamo queste storie: è necessario capirle,
oggi più che mai.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
</div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-57738388165959628032015-04-13T08:28:00.001+02:002015-04-13T08:28:28.010+02:00Francesco Piccolo - Momenti di trascurabile INFELICITA'<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA7uYeyEo8mONKoEfmTxAS4IfLMj_tK0ak2T0VoxK8fxbhpIc3PMS184cV7_KvIztOAKJwDSfF3mTl1fEvRLKE5Bj_eKsSDC5GQcT88lA2f9MiDJa9hmswhW8LPmG4L3aWx9kdYtinoYo/s1600/picc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA7uYeyEo8mONKoEfmTxAS4IfLMj_tK0ak2T0VoxK8fxbhpIc3PMS184cV7_KvIztOAKJwDSfF3mTl1fEvRLKE5Bj_eKsSDC5GQcT88lA2f9MiDJa9hmswhW8LPmG4L3aWx9kdYtinoYo/s1600/picc.jpg" height="320" width="216" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00UIQU3IU/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00UIQU3IU&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Francesco Piccolo - Momenti di trascurabile infelicità </a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B00UIQU3IU" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />Einaudi (L'Arcipelago Einaudi)<br />2015<br />pp. 140<br />€ 13</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<br />
<i style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">"Ti chiedono se hai visto quel filmato esilarante su youtube - voci doppiate o una parodia di qualcosa o roba del genere. Prima te lo raccontano ma poi non resistono e ti dicono: ti faccio vedere. L'entusiasmo con il quale ti chiedono di guardare, lo sguardo che piantano su di te per vedere se ti diverti, è impossibile da deludere. Questi filmati a me non fanno ridere quasi mai. Quindi devo guardarli, sorridere con più convinzione che posso e dire che avevano ragione, sono davvero molto divertenti."</i><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ebbene sì, caro Francesco, mi sei mancato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo <i>"Il desiderio di essere come TUTTI"</i> ero lì che pensavo: "Chissà ora che si inventerà per riuscire ad eguagliare - o perlomeno andarci vicino - il successo del premio Strega.."</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed eccolo qui, <i>Momenti di trascurabile INFELICITA'</i>, pseudo seguito di quelli di <i>FELICITA'</i> (uscito nel 2010) amato fino all'ultima pagina dalla sottoscritta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La verità su quest'ultimo libro? A momenti mi ha lasciato un po' così. Cioè insomma, diciamocelo, non è sicuramente bello né originale come il suo predecessore, però si legge sempre con gusto, e Piccolo si dimostra ancora una volta un abile maestro nel narrare anche i più futili aneddoti quotidiani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La vita sarà pur fatta di infiniti attimi felici, ma vuoi mettere il gusto di raccontare anche quelli meno allegri??</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Potersi togliere lo sfizio di mettere nero su bianco quelle piccole cose che ci fanno imbestialire? Quei momenti in cui vorresti urlare al mondo che è sbagliato, che non ci trovi niente da ridere, che ti sta facendo saltare i nervi? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">No, Piccolo non è riuscito a trattenersi, e col solito stile tragicomico che lo contraddistingue ci ha portato nel suo mondo - che poi è quello di tutti noi (stento a credere che qualcuno abbia fatto fatica a riconoscersi in almeno uno dei suoi racconti) e ci ha fatto assaporare la bellezza di tutte quelle sventure quotidiane che spesso ci fanno venire i capelli dritti e di tutti quegli incidenti di percorso che ci fanno avvertire una "leggera" ulcera allo stomaco, dando vita ad una raccolta facile da consultare e ricca di pezzetti di ironia pronti all'uso per qualsiasi momento di bisogno. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Insomma, s</span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">e volete passarci sopra, fare spallucce e ridere, beh..lasciatevi guidare da Piccolo, non ne resterete delusi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-70807531237322695852015-04-12T22:31:00.001+02:002015-04-12T22:31:31.383+02:00Mitch Albom - I miei martedì col professore<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgakkpUDVbahgZjnW3xA68l6RSeVQ3HJsOjQprkFLhbNFZwL5LtJCWh3KVHOMmnlpRMKNhQBiH2QcVXjnEgkvBtPExDlJbwsHT1jc4xwmbpycfG-eYrPtuF4OXjKXVSK2cIznhpA6wXq0E/s1600/martedi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgakkpUDVbahgZjnW3xA68l6RSeVQ3HJsOjQprkFLhbNFZwL5LtJCWh3KVHOMmnlpRMKNhQBiH2QcVXjnEgkvBtPExDlJbwsHT1jc4xwmbpycfG-eYrPtuF4OXjKXVSK2cIznhpA6wXq0E/s1600/martedi.jpg" height="320" width="216" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/8817251844/ref=as_li_tf_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8817251844&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Mitch Albom - I miei martedi col professore. La lezione più grande: la vita, la morte, l'amore</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8817251844" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">BUR Biblioteca Universale Rizzoli (collana SuperBUR)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">2000</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">pp. 198</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">€ 7,90</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<i><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">"In questo Paese subiamo una specie di lavag</span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">gio del cervello perpetuo", sospirò Morrie. "Sai come fanno a lavare il cervello alla gente? Ti ripetono qualcosa in continuazione. Qui da noi facciamo così. Possedere delle cose è bello. Avere più denaro è bello. Avere più proprietà è bello. Più affarismo è bello. Più è bello. Più è bello. Noi lo ripetiamo - e ce lo ripetono - ancora e ancora fino a quando nessuno si preoccupa più neanche di pensare in modo diverso. Il cittadino comune è talmente confuso da tutto questo da non avere più la minima capacità di discernere ciò che è davvero importante.</span></i><br />
<i><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">"Dovunque sia stato nella mia vita ho conosciuto persone che volevano arraffare qualcosa di nuovo. Una macchina nuova. Una nuova casa. L'ultimissimo tipo di giocattolo. E poi volevano parlartene. 'Indovina che cos'ho? Indovina che cos'ho?'</span></i><br />
<i><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">"Sai come ho sempre interpretato questo fenomeno? Si trattava di persone così affamate d'affetto che si accontentavano di sostituti. Accettavano beni materiali e si aspettavano qualcosa in cambio. Ma non funziona mai così. Non si possono sostituire amore, gentilezza, tenerezza o amicizia con cose materiali."</span></i><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>[...] </i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Devi essere onesto con te stesso. Non hai bisogno della spider ultimo modello proprio come non hai bisogno di una casa più grande. La verità è che non ricavi soddisfazione da quelle cose. Sai che cosa ti gratifica veramente?"</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Che cosa?</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Offrire agli altri quello che hai da dare."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Sembri un boy scout.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Non parlo di denaro, Mitch. Mi riferisco al tuo tempo. Al tuo interesse. Alle storie che mi racconti. Non è così difficile."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">
<br />
<br />
La sindrome di <i>Braccialetti Rossi</i> (ebbene sì, sono una vittima :) ) mi ha portato, nell'arco di breve tempo, a leggere uno dopo l'altro tre libri dal tema pressoché identico, ossia la vita oltre la malattia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La vita <i>che combatte</i> la malattia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Prima Brizzi, poi Espinosa, ora Albom.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">In questo caso però, chi scrive non è il malato in prima persona, bensì chi gli sta vicino, ossia lo stesso Mitch Albom.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mitch che al college aveva seguito le lezioni del professor Morrie Schwartz, per poi però, dopo averlo salutato durante la cerimonia del diploma, farlo diventare un semplice ricordo. E' solo quando lo rivede in tv, dopo anni, che gli scatta qualcosa dentro: nonostante sia gravemente malato, Morrie emana infatti una forza ammirabile e fa sì che Mitch, diventato ormai uno dei tanti uomini dediti solo ed esclusivamente alla carriera, ne resti ammaliato. Decide quindi di andare a trovare il suo mentore, dando così il via a quattordici martedì ricchi di riflessioni e spunti per una vita migliore...quattordici incontri che riusciranno a rendere l'ex studente una persona completamente nuova.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' un libro che andrebbe regalato alle persone a noi più care. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Un pozzo di cose buone, di valori semplici ma non per questo scontati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ricorda e sottolinea tutto ciò che non dovremmo mai dimenticare ma che spesso, invece, tendiamo ad ignorare o a far passare in secondo piano.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Senza dubbio commuove e fa riflettere; lo so, a volte si può avere la sensazione che vada a rimarcare principi ovvi - e a qualcuno potrà sembrare un minestrone di luoghi comuni - ma se ci si ferma un attimo a pensare, ci si accorge che non è affatto così, e che a volte abbiamo proprio bisogno di leggere certe cose per renderci conto di quanto, all'interno delle nostre giornate, possano esser tutto, fuorché scontate. Anzi, lo sappiamo benissimo, spesso sono proprio le azioni in apparenza più banali quelle che poi si rivelano le più difficili da mettere in pratica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il professore ci insegna la bellezza di quell'ardua arrampicata che è la vita, alle prese con l'amore, la famiglia, l'amicizia, la malattia, i soldi, il perdono, la morte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Tra un po' di commozione e qualche sorriso, ci fa riflettere sul tempo sprecato e sulle cose a cui non abbiamo dato il giusto peso, ma anche sull'importanza dei legami e su quella della solitudine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutti, nella vita, dovremmo avere diritto ai nostri martedì di lezione. Ed è un peccato non siano previsti...contribuirebbero sicuramente a creare un mondo migliore.</span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-520461707720098342015-03-04T13:12:00.001+01:002015-03-04T13:16:13.094+01:00Fausto Brizzi - Cento giorni di felicità<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhauM9OMFlgOvGidZVfLykJnGqXmbsK91SZiY_C2EG54yr9kJI99_VKvMXyIerAdm0YXo6-8bB_HCuuLRr8hrgIiejT0_qPNJuc3R7P1-rCQfqi3lX79iJzcvTaRrHFlXQ9UQ48izbxVwk/s1600/5837765_335012.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhauM9OMFlgOvGidZVfLykJnGqXmbsK91SZiY_C2EG54yr9kJI99_VKvMXyIerAdm0YXo6-8bB_HCuuLRr8hrgIiejT0_qPNJuc3R7P1-rCQfqi3lX79iJzcvTaRrHFlXQ9UQ48izbxVwk/s1600/5837765_335012.jpg" height="400" width="253" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/8806215361/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8806215361&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Fausto Brizzi - Cento giorni di felicità</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=8806215361" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Einaudi (collana Numeri Primi)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">2015</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">pp. 385</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">€ 14</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Non ho mai pensato al mio funerale. Nessuno pensa mai al suo funerale. Eppure è la recita finale non replicabile di ognuno di noi, che interpretiamo magistralmente nei panni del protagonista. Dunque vale la pena dedicarci cinque minuti, almeno per non fare brutta figura.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Intanto bisogna scegliere il tipo di cerimonia.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Primo tipo o all'italiana: funerale in chiesa classico con sacerdote annoiato, lacrime e parole commosse degli amici più cari, poi tutti al cimitero per la tumulazione (se non c'è overbooking nel camposanto prescelto) e infine tutti a casa dei parenti più stretti del caro estinto a piangere fino a notte fonda, mangiando piatti freddi da rosticceria.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Secondo tipo o all'americana: sepoltura laica in un bel cimitero con prato da campo di golf, musica e poesie, poi tutti al funeral party in casa del caro estinto con ricco buffet e una band che intona le sue canzoni preferite. La vedova di solito si scatena anche in un rock'n'roll acrobatico con uno zio ballerino.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Vi sembrerò blasfemo, ma io preferisco di gran lunga il secondo.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Il mio funerale sarà una grande festa. Peccato che parteciperò da sdraiato."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Alzi la mano chi non ha mai rinunciato ad un caffè con un amico o ad una chiacchierata con i genitori per mancanza di tempo.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Chi non ha mai pensato che quella giornata al mare si potesse anche rimandare, quello spettacolo saltare, quel pensiero carino fare un'altra volta. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Siamo sempre quelli senza tempo. Le nostre giornate somigliano più a delle maratone ormai: vince chi riesce a portare a termine il maggior numero di cose nell'arco delle solite (troppo poche) ventiquattr'ore.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' il tempo che ci comanda. Ed è buffo che ci rendiamo conto di quanto ne avevamo a disposizione solo quando ci viene tolto definitivamente.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">A Lucio Battistini, il protagonista del libro, è successo esattamente questo. L'amico Fritz - quello che non chiami col suo vero nome perché non è che ti stia tanto simpatico - gli ha dato l'ultimatum: ancora cento giorni a disposizione, poi si chiude il sipario.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E cento giorni non sono mica tanti, soprattutto se hai due figli piccoli che devono ancora scoprire il mondo, una moglie da riconquistare (perché nella vita precedente avevi tanto di quel tempo da buttare, che hai preferito passarne un po' con un'altra), una squadra da allenare, due amici storici che ti aspettano per completare i Tre Moschettieri.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma quando il tempo non c'è, non puoi certo inventarlo. L'unica cosa che puoi fare è decidere di spendere nel migliore dei modi quello che ti rimane.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed è questo che diventerà l'obiettivo di Lucio. Tra viaggi pseudo-adolescenziali con gli amici di sempre, nuove amicizie, piccoli e grandi avventure con i figli, negozi di Chiacchiere, e immancabili ciambelle appena sfornate, il quarantenne protagonista di questa bellissima storia, cercherà in tutti i modi di rendere indimenticabile la sua vita e quella di chi gli sta vicino.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Ho fatto degli errori, altri ancora ne farò, ma ho partecipato anch'io alla festa. C'ero anch'io. In un angolo magari, non ero il festeggiato ma c'ero. L'unico rimpianto è aver dovuto scoprire di morire per cominciare a vivere".</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Brizzi è il regista di commedie di successo come "Notte prima degli esami" e "Maschi contro femmine", tanto per capirci. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' facile aspettarsi qualcosa di 'leggero' da un autore così, ed è bello scoprire che ci si può sbagliare. Non fraintendetemi: la lettura è a dir poco scorrevolissima, Lucio annota di giorno in giorno le sue paure - e peripezie, noie, pensieri altalenanti - senza porsi alcun freno, come se stesse parlando a se stesso, perciò non si può certo dire che sia un libro pesante, anzi. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Sbucano fuori tanti di quei sorrisi che lasciano piacevolmente sorpresi...perché in fondo è di cancro che si parla. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Esatto, è lui l'amico Fritz.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E Lucio non cerca mai di prenderlo per i fondelli, al massimo lo porta a bersi una birra, con l'intento di renderlo meno prepotente di ciò che è, più innocuo, meno soffocante. A volte ci riesce, a volte è invece lui che riesce ad avere la meglio, ma ciò che importa è che Lucio tira avanti, e non gli passa neanche lontanamente per la testa l'idea di gettare la spugna, neanche per un attimo.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi ha ricordato la frase di Emma Bonino, pronunciata qualche tempo fa durante un'intervista: "Io non sono il mio tumore." Della serie che sì, ho il cancro, ma sono ancora qui, posso ancora fare mille cose, magari anche meglio di tutte quelle che sono riuscita a fare fino ad ora, perché è adesso che ho imparato ad avere coraggio.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' scontato dire che è un libro che stravolge il modo di pensare? Che fa apprezzare tutte quelle bricioline di vita di ogni giorno che tendiamo a ignorare? Che mette una forza addosso tale da farci credere che anche quando sappiamo che la fine è vicina, possiamo sempre impegnarci a lasciare un buon ricordo di noi? </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Bene, sarà pure scontato da dire, ma queste pagine sono potenti, trascinanti e terribilmente emozionanti. Di quelle che, con ironia, e senza perdersi in discorsi filosofici, riescono a farci capire che la felicità non è niente di irraggiungibile come ci vogliono far credere. E che anzi, la notte, prima di prendere sonno, le cose a cui ripensiamo col sorriso, sono sempre quelle due o tre. Quel caffè, quella chiacchierata, quella canzone. E che la vita duri cento giorni o molti di più, poco importa: basta imparare a riconoscere la bellezza delle sue piccole grandi gioie.</span><br />
<div>
<br /></div>
</div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-84271530503146024942015-02-09T15:11:00.000+01:002015-02-09T15:11:08.194+01:00Valentina d'Urbano - Quella vita che ci manca<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nuova recensione per <a href="http://www.leggereacolori.com/" target="_blank">LeggereaColori</a>! :)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div style="text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">"Quella vita che ci manca"</span></i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"> di </span></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Valentina d'Urbano</span></b></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Di seguito il link:<a href="http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-quella-vita-che-ci-manca-di-valentina-durbano/" target="_blank"> http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-quella-vita-che-ci-manca-di-valentina-durbano/</a></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinmpIhS5meGICYMnLJI0rW5f-TLG2tLYVq1bB577ELiF6SO6Fx6KPKynobEaTY5pjbL9SxHVj0gUMYN4KxdjPML165Pk6Tr8CHiT2GsePapLHhZyatCNmYEbz2EAdZjoxx0TO790qKDLI/s1600/51BepB9qJvL._SY344_BO1,204,203,200_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinmpIhS5meGICYMnLJI0rW5f-TLG2tLYVq1bB577ELiF6SO6Fx6KPKynobEaTY5pjbL9SxHVj0gUMYN4KxdjPML165Pk6Tr8CHiT2GsePapLHhZyatCNmYEbz2EAdZjoxx0TO790qKDLI/s1600/51BepB9qJvL._SY344_BO1,204,203,200_.jpg" height="320" width="221" /></a></div>
<br />Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-75262973392933875182014-12-15T22:55:00.002+01:002014-12-15T22:55:52.246+01:00Giorgio Ponte - Io sto con Marta!<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbHaBg34hEJyFcfTdrjdXP2BE_lykjw6cLTacwPI5xGaSoX76T2epXSoVSfyVqat-3vE79J0r5NxQ_5jyf6cRinh0P2l8UAn1564awFcTILAmltGvyXxZemphDhenJ1Va5ZTjf5FbrQR0/s1600/ponte+marta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbHaBg34hEJyFcfTdrjdXP2BE_lykjw6cLTacwPI5xGaSoX76T2epXSoVSfyVqat-3vE79J0r5NxQ_5jyf6cRinh0P2l8UAn1564awFcTILAmltGvyXxZemphDhenJ1Va5ZTjf5FbrQR0/s1600/ponte+marta.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00P755UKI/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00P755UKI&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Giorgio Ponte - Io sto con Marta!</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B00P755UKI" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />Mondadori<br />2014<br />pp. 409<br />€ 16</span></td></tr>
</tbody></table>
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<br />
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<br /></blockquote>
</blockquote>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Sapevo che con te le cose non sarebbero mai state normali, fin dal primo pugno che mi hai dato. E anche se certe volte la tua follia mi esaspera, logorandomi fino ai limiti dell'umana sopportazione.."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Esattamente quando arriva la parte bella?"</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Ora, se la pianti di parlare" dice torvo.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Scusa", abbasso gli occhi.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Sospira. "Be', insomma, quello che sto cercando di dirti..e te lo sto dicendo male, malissimo..." A un tratto sembra molto nervoso.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Si gratta la testa, distoglie lo sguardo, corruga la fronte.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Gianlu, che ti prende?"</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Okay, te lo dico e basta" mi fissa. "Mi sono innamorato di te."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>E' come se ricevessi una scossa.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Come hai detto?"</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Immagino che iniziare a correre per tutta la piazza gridando: "E' innamorato di me, è innamorato di meee!" non sia possibile, vero?</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Il fatto è che..." sembra preso dal panico. "Non c'è nessun "anche se". Io sono innamorato di ogni tua pazzia. Sono innamorato perché la quantità di guai che riesci a procurarti è solo proporzionata alla tua voglia di migliorare tutto e tutti. Sono innamorato perché sei la persona più disperatamente ottimista che io conosca. Sono innamorato per come piangi tantissimo..."<br />"Io non piango tantissimo" protesto, trattenendo le lacrime.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"...ti disperi, e non ti ritieni mai all'altezza, ma nonostante questo alla fine ti rialzi sempre e vai avanti, non molli mai, non ti dai mai per vinta."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Apro la bocca per obiettare qualcosa, ma poi mi fermo.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Be', ora non è che devo sempre obiettare per forza.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Mentre ero sul bus da Malpensa, con l'iPhone continuavo a seguire gli aggiornamenti, preoccupato, e vedendo tutta quella gente in piazza che non voleva consegnarvi e gridava il tuo nome, per tutto il tempo io non ho pensato altro che: "Cavolo, quella è la mia ragazza! Stanno urlando il nome della mia ragazza". E mi chiedevo come mai, una così avesse deciso di stare con me."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Senza accorgermene sto piangendo di nuovo.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Okay, sì. Piango tantissimo.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"E mi sentivo felice." Mentre lo dice ha due occhi da cucciolo che mi sciolgono come cera. "Ma soprattutto ho capito di essere innamorato. L'ho capito per come mi stringeva la paura. Non riuscivo a comprendere cosa ci facessi così lontano da te, invece di essere al tuo fianco e difenderti. Se ti fosse successo qualcosa..." </i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Lascia la frase in sospeso, la mascella contratta. "Ma la verità è che tu sai difenderti benissimo da sola", sorride.</i></span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<br /></blockquote>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Insomma, è chiaro, non potevo non comprarlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Titolo perfetto, copertina impeccabile con tanto di bambina che fa molto Amélie, e trama con i controfiocchi. Poteva non piacermi? Ovvio che no.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E infatti. Mi è dispiaciuto troppo doverlo finire. :)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Marta è una ventinovenne siciliana che, armata di curriculum a prova del più perfido selezionatore settentrionale, parte per la temutissima Milano, alla ricerca di.....lavoro. E che cos'altro sennò?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ok, nel frattempo magari incontra anche Mister Infradito, ma questo solo perché le avevano fatto credere che per diventare una milanese doc - oltre a dimenticarsi degli arancini e abbandonarsi agli <i>chiccosissimi</i> aperitivi - avrebbe per forza dovuto iniziare a frequentare una palestra. Ma insomma, mica è colpa sua se poi è capitata nel bagno dei maschi.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Milano però non è esattamente la culla che si aspettava, così come la Pandora, la casa editrice che la povera Marta aveva immaginato come un porto sicuro e una miniera di creatività, pare non essere il posto più adatto a lei.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Circondata da una schiera di amiche emigrate al Nord da qualche tempo, e protetta - forse, dopo svariate suppliche - da Sant'Ambrogio, la nostra eroina cercherà di farsi spazio in una città che non comprenderà mai appieno, ma alla quale alla fine si affezionerà. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Farà valere le sue doti e combatterà fino alla fine per difendere i suoi sogni, anche nel momento in cui le sembrerà di vederli frantumare a terra, proprio come uno dei coni gelato di Gaio, l'azienda sfruttatrice per la quale sarà costretta a lavorare, pur di non doversi presentare nuovamente a testa bassa davanti ai genitori. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Marta si farà voler bene per come realmente è, tanto che la sua sfida più grande riuscirà a mettere insieme un sacco di persone, molto diverse fra loro, ma che la vedranno come un'eroina pronta a farsi in quattro per una giusta causa. E tutti, alla fine, si ritroveranno a gridare: "Io sto con Marta!"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Finisci di leggere un libro come questo e sorridi, anzi, <i>non fai altro</i> che sorridere, pensi che in fondo la vita sia davvero bella, pensi che il mondo sia un po' meglio di come lo vediamo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Tiri su i due angoli della bocca e pensi che, alla fine, realmente sia tutto possibile: basta volerlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco, è un libro che contagia ottimismo. Che la notte, quella mezz'oretta di tempo che gli dedichi, vorresti non finisse mai. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ora, io non so se lo scrittore conosca davvero una Marta o se si sia andato a cercare le caratteristiche del nome, ma è stato un genio nel dare la parola e i pensieri alla protagonista: in quanto - ahimé - portatrice di questo <span style="background-color: white;">nome, </span></span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">credetemi, mi ci sono ritrovata in pieno.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E in certi momenti, giuro, mi ha fatto letteralmente sganasciare dalle risate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Marta e i suoi continui danni, Marta e il suo non mollare mai, Marta e i suoi deliri, Marta e i suoi pianti improvvisi, Marta e il suo lottare per ciò in cui crede, anche a costo di dover sacrificare tutto il resto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma oltre a Marta, alle risate e ai casini, eccola lì la nostra Italia, ed eccola lì la nostra generazione allo sbando, i ragazzi dei curriculum in (inutile) attesa di risposta.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed è proprio il curriculum della nostra coraggiosa protagonista che l'autore ha spezzettato ed ha usato per aprire ogni capitolo, così da anticipare il contenuto delle pagine.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ponte ha scritto una storia colorata e divertentissima, ed è riuscito benissimo nell'intento di portare avanti un argomento trito e ritrito come quello della crisi (e) del lavoro, rendendolo allegro ma senza per questo sminuirlo. L'ha condito con un pizzico di amicizia, di amore, di conflitto nord-sud e ha creato la perfetta pozione magica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo libro <i>è</i> Marta. Che non si perde d'animo ed anche quando la ruota pare girare al contrario sa sempre dove andare a cercare un motivo per sorridere. Impossibile non schierarsi dalla sua parte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Per me è promosso a pieni voti, nonostante nell'ultima parte la storia abbia preso una piega leggermente surreale che si è protratta, a mio parere, per troppe pagine.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Leggero, ma tutt'altro che frivolo, fresco, originale e brillante. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Consigliato a chi non ha mai perso la voglia di sognare e sperare e a chi l'ha persa e la ricerca disperatamente. Ma consigliato </span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">soprattutto</span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"> a chi crede che il sorriso resti sempre la chiave più adatta ad aprire tutte le porte.</span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-26349808123826182482014-12-10T13:30:00.001+01:002014-12-10T13:30:13.239+01:00ZERO - Forse cercavi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nuova recensione per Leggere a colori! :)</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Forse cercavi"</i> </span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">del<b> Collettivo ZERO</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4_qCkVgKGT4T-XZlASADBI5TbbTKfVptt3aOyJNLPt9Lw2yTvH5i7Na8Kddh3F8wIN2chZd3rVVr11LNyIkjvxMIQ1zn3UXCu6FrtyBYgsnz6czt89OAnRK5B0zBQcEaYcblAtUNS_ZI/s1600/cop.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4_qCkVgKGT4T-XZlASADBI5TbbTKfVptt3aOyJNLPt9Lw2yTvH5i7Na8Kddh3F8wIN2chZd3rVVr11LNyIkjvxMIQ1zn3UXCu6FrtyBYgsnz6czt89OAnRK5B0zBQcEaYcblAtUNS_ZI/s1600/cop.jpg" /></span></a></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco il link:<a href="http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-forse-cercavi-di-zero/" target="_blank"> http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-di-forse-cercavi-di-zero/</a></span>Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-72138815037228334062014-11-23T22:14:00.001+01:002014-11-23T22:18:17.517+01:00Fabio Geda - Se la vita che salvi è la tua<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAWOty9krDTp3LClZIPH_vKevs7jdyLhTQNWPhow5nSp4A-hYHsTNQIKvS-H9_P0I1LKa8NdzSQ4srZZcQeeHyposkGunAVe52YdyBl0lnMqZrLA879-atV5a_HF3NG6eQxS5h2Y4rVqM/s1600/geda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAWOty9krDTp3LClZIPH_vKevs7jdyLhTQNWPhow5nSp4A-hYHsTNQIKvS-H9_P0I1LKa8NdzSQ4srZZcQeeHyposkGunAVe52YdyBl0lnMqZrLA879-atV5a_HF3NG6eQxS5h2Y4rVqM/s1600/geda.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00KLNVZO6/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00KLNVZO6&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Fabio Geda - Se la vita che salvi è la tua</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B00KLNVZO6" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Einaudi (Stile Libero BIG)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">2014</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">pp. 230</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">€ 17,50</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Si sente in colpa? chiede Walter.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Credo di sì.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Si sente in colpa o si vergogna?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Si sente...Oh, ma che differenza fa, Walter?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Walter si gratta la guancia. Mia madre faceva la maestra, sa? Prima di annegare. Le ho mai detto che mia madre è annegata?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Sì.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Ecco, mia madre aveva questa riserva di saggezza, frasi a effetto che usava con i suoi alunni. E con me. E tra le varie c'era il discorso sul perdono. Walter esplode in una risata che si risolve in un attacco di tosse, cerca il fazzoletto in tasca, lo porta alla bocca. Mi scusi, dice. Il fatto è che il discorso sul perdono era il suo preferito. Credo si divertisse più lei a farlo di quanto non le interessasse farci capire cosa diceva. Ma il fatto, in ogni caso, è che lei diceva le cose in questo modo trasparente, che era impossibile poi non capire dove volesse andare a parare, non so se mi spiego. E il discorso sul perdono partiva proprio dala differenza tra vergogna e senso di colpa, perché la vergogna, signore, la vergogna è come dire "io sono sbagliato" mentre il senso di colpa è come dire "ho fatto una cosa sbagliata", ecco qual era il succo del discorso.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Andrea annuisce.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>La vergogna è una pozza di sabbie mobili, ti muovi e ti disperi e non fai altro che affondare. Conosco uno che si è ucciso, per la vergogna. Glielo giuro, signore. Si è sparato con un fucile davanti ai figli, roba da non credere. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>E se solo avesse pensato che non era vergogna quella che provava, ma senso di colpa, sarebbe bastato dire: ho fatto una cosa sbagliata. Walter si sistema sulla sedia e fa una smorfia, come se la gamba gli facesse male. Tutti facciamo cose sbagliate, dice. Ma noi non siamo l'errore. E' questo ciò che diceva mia madre, sa? Noi non siamo l'errore, siamo solo quelli che l'hanno commesso. E per lavare via una colpa basta pentirsi, sinceramente. Tace, poi riprende. Dovrebbe dirlo a quell'uomo di cui stiamo parlando. Dovrebbe farglielo sapere, se è un suo amico.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Lo farò."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ogni volta che assisto alla presentazione di un libro, resistere alla tentazione di rientrare a casa a mani piene è sempre molto, molto difficile.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Te lo raccontano in modo tale da innescare quel maledetto meccanismo nella testa, cui è difficile sfuggire.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco, a fine estate, nel bel mezzo dei giardini pubblici della mia città, con il profumo di terra bagnata pronto a fare da cornice ad una giornata che di estivo aveva veramente poco (questo lo dico perché chissà, magari ha contribuito a farmi infatuare del libro :D), ad assistere alla presentazione dell'ultima fatica di Geda, io c'ero.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E ricordo anche che, ahimè, ero dovuta rientrare a casa triste e sconsolata, senza libro.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho aspettato tanto per poterlo leggere e, ora che l'ho finito, non so, ho come la sensazione che le mie orecchie quella sera abbiano sentito tutt'altro.</span><br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Andrea Luna ha trentasette anni, insegna arte (quando gli assegnano qualche supplenza) ed è in piena crisi coniugale.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Lui corre, corre, corre. Non solo in copertina. Corre per non pensare, corre per impegnare il tempo, corre per andare in ospedale da Agnese, sua moglie.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il libro comincia così.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi è tutta una corsa verso altre realtà che Andrea mai si sarebbe sognato di vivere. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Immaginava una di quelle esistenze <i>standard</i>, semplici, tutte lavoro, casa, figli, matrimonio, due o tre amici.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma la vita è tutto un equilibrio precario, si sa. E quando manca un mattone, la casa può crollare da un momento all'altro. </span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Così Andrea scappa. Pensa che una fuga momentanea possa rappresentare la soluzione a tutti i suoi problemi: pensa che gli possa servire per capire chi è e cosa vuole realmente. Ed è per questo che si ritrova catapultato in piena New York, a fare i conti con ciò che non aveva certamente preventivato, con la fame, il freddo e la miseria.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi, per fortuna - qualche anima buona nel mondo c'è ancora - arriva qualcuno che lo raccoglie come un gatto e lo salva. I Patterson, per l'appunto: mamma e due figli tredicenni.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma Andrea scappa nuovamente. Convinto di aver sbagliato, torna da Agnese e trova ciò che <i>non </i>aveva lasciato, ciò che non avrebbe mai voluto trovare.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Che fare, allora? Restare? O fare ancora una volta un passo indietro? Andrea e il suo equilibrio instabile. Andrea, forse indeciso, forse immaturo.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Non sarà ancora troppo tardi quando capirà finalmente chi è e di cosa ha bisogno. E per raggiungere la felicità sarà disposto a fare qualsiasi cosa, perfino a diventare merce per trafficanti di uomini..</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Il libro è senza dubbio ben scritto, scorrevole, e Geda si conferma lo scrittore interessante che avevo avuto già modo di conoscere con <i>"<a href="http://sullungomaredellibro.blogspot.it/2014/10/fabio-geda-nel-mare-ci-sono-i.html" target="_blank">Nel mare ci sono i coccodrilli</a>". </i>Peccato che stavolta non mi abbia convinto.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Insomma, il romanzo non è mica spiacevole, tutt'altro; la vita di Andrea potrebbe benissimo essere quella di ognuno di noi, in crisi per il lavoro che non c'è, per un matrimonio che non va, per un periodo di spaesamento generale. </span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Geda ha saputo descrivere bene i pensieri e le emozioni del protagonista, di uno dei tanti che si sente fuori posto, che crede di aver fatto tutto ciò che gli era stato chiesto dalla vita e non riesce a capire perché non abbia avuto niente in cambio, perché continui a sentirsi sbagliato (</span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">singolare e commovente, a questo proposito, l'ammirazione di Andrea per il quadro del figliol prodigo </span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">di Rembrandt, cui lo scrittore dedica una parte importante).</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi spiego meglio: è una bella storia, una delle storie da tutti i giorni. C'è tutta la fragilità umana, c'è il n</span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">on esser mai veramente convinti di ciò che siamo, c'è la paura di compiere delle scelte, c'è - spesso - la prontezza nell'aiutare gli altri e mai noi stessi.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma, non lo so, manca di quello sprint che la rende più accattivante, più appetibile, meno scontata. E poi quel finale..no, no, non ci siamo.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">E' un libro che non mi ha particolarmente entusiasmato, questo no, però lo salvo. Perché? Perché insegna a non arrendersi, a dannarsi pur di trovare il proprio angolo di felicità, a salvarsi, anche quando sembra che non ci sia scelta.</span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-78811349200113782432014-11-06T22:29:00.002+01:002014-11-06T22:38:48.366+01:00Haruki Murakami - Sonno<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPPqeG7hHwtME0huqX1LIQFN-sdRjv9qUY1oDGfy2wKZ7cIhT2y1gHzKMyRpk3igW46GkppA5pAstlGVIc0f-iK6A6SEFqNPxRksoPmEEd8EfjsddeeyDfVqxrEFyyePUra2Hws-nUvuQ/s1600/murakami.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPPqeG7hHwtME0huqX1LIQFN-sdRjv9qUY1oDGfy2wKZ7cIhT2y1gHzKMyRpk3igW46GkppA5pAstlGVIc0f-iK6A6SEFqNPxRksoPmEEd8EfjsddeeyDfVqxrEFyyePUra2Hws-nUvuQ/s1600/murakami.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/880622364X/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=880622364X&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Haruki Murakami - Sonno</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=880622364X" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
<br /><br />Einaudi<br />2014<br />pp. 77<br />€ 15</span><br />
<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Ma era proprio così?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Rilessi quel passaggio con attenzione. Poi annuii. Si, probabilmente era così.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Cos'era allora la mia vita? Venire consumata dai miei meccanismi, e dormire per sanare il danno. Era dunque tutto lì, un ripetersi di questo schema? </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Ma non portava a nulla!</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Seduta al tavolo della biblioteca, scossi la testa.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Io non avevo affatto bisogno di sonno, mi dissi.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Poco mi importava se diventavo pazza, se per il fatto di non dormire perdevo il fondamento della mia esistenza. Tanto per cominciare non volevo essere consumata dai miei meccanismi. Inoltre se il sonno doveva visitarmi regolarmente per compensare un logoramento, ne facevo volentieri a meno. Non ne avevo bisogno. Se fisicamente non potevo evitare di deteriorarmi, il mio spirito era soltanto mio.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>L'avrei tenuto per me. Non l'avrei dato a nessuno.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Non desideravo nessuna cura. Non avrei dormito.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Presa quella decisione, uscii dalla biblioteca."</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Murakami si conferma ciò che realmente è, ossia un fantastico, immenso, narratore.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed un insuperabile incantatore.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Uno capace di rendere appassionante anche la più noiosa delle routine, uno che di un dettaglio insignificante ne fa un capolavoro.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">In questo raccontino (che viene venduto al modico prezzo di QUINDICI EURO) abbiamo a che fare con una ragazza che, semplicemente, non riesce a prender sonno.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La poveretta smette da un giorno all'altro di dormire, senza un perché. E non accusa nessun calo di energie, anzi, continua a fare tutto ciò che faceva fino al giorno prima, dall'accompagnare il bambino a scuola al parlare con il marito che rientra per la pausa pranzo. Routine, abitudine, tran tran quotidiano. Solo questo. L'unica differenza tra la sua vita precedente è quella attuale è che il sonno non esiste più.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Così, durante la notte legge e rilegge Anna Karenina, si dà al cognac, guarda il marito dormire, si assicura che il figlio stia bene e, a volte, fa un giro in macchina.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed è proprio durante una delle soste notturne che la sua auto verrà presa d'assalto da delle insolite ombre...</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho scoperto solo dopo averlo acquistato che questo racconto era già compreso nella raccolta de <i>"L'elefante scomparso e altri racconti"</i> ma, giustamente, essendo uno dei pochi di Murakami che la mia libreria non ha ancora avuto il piacere di conoscere..beh, i sensi di colpa non mi divoreranno, almeno per stavolta. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">L'ho letto avidamente e finito quindi in un battibaleno, un po' come si riesce a far sparire in men che non si dica una fetta della propria torta preferita.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E ho ben poco da dire: per me quest'uomo resta un genio. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ebbene sì, il tutto ha un po' il sapore di trovata semi-natalizia, con le illustrazioni argentate della disegnatrice <span style="background-color: white; line-height: 22px; text-align: left;">Kat Menschik, che fanno sul serio molto "pacchetto da mettere sotto l'albero"..è vero.</span></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 22px; text-align: left;">Per questo sostengo che è da considerare un acquisto</span> solo per veri amatori: una persona un attimino più giudiziosa non comprerebbe certo così poche pagine ad un prezzo simile.. però insomma, Murakami è sempre una sorpresa. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ed anche se questa volta non si è trattenuto a lungo, beh..è stato ugualmente uno spasso passare un po' di tempo in sua compagnia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-65934747714747684222014-11-03T23:07:00.002+01:002014-11-03T23:07:24.072+01:00Daria Bignardi - L'amore che ti meriti<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipIKGip4nzH6CMRoROrSAO7dfqeCbC64wKC2C3NLULBq8EQtbPlKRMfS_ZqMq9cQeA5hvIk92rkSQrHADKZkudzJ6UXJH1AYvqD7FQkTSIte0nLEtPKrVSrR1HAT2bHCzSWiuHrT6byhA/s1600/bignardi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipIKGip4nzH6CMRoROrSAO7dfqeCbC64wKC2C3NLULBq8EQtbPlKRMfS_ZqMq9cQeA5hvIk92rkSQrHADKZkudzJ6UXJH1AYvqD7FQkTSIte0nLEtPKrVSrR1HAT2bHCzSWiuHrT6byhA/s1600/bignardi.jpg" height="400" width="238" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00NI7V10U/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00NI7V10U&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Daria Bignardi - L'amore che ti meriti</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=B00NI7V10U" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" /><br /><br />Mondadori<br />2014<br />pp. 247<br />€ 18</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">"Mi sono chiesta tante volte il perché di fronte a un dramma certe famiglie si disintegrano e altre no. Perché alcuni hanno la forza di accettare, superare, e altri non riescono a reagire.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Anche i genitori di Sandro e Renato avevano perso un figlio, e i loro figli un fratello. In quinta ginnasio, a una mia compagna era morta la sorella in un incidente d'auto. La madre di un'altra mia compagna si era ammalata di cancro. A un ragazzo era morto un fratello neonato, la nascita del quale aveva temuto e odiato.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Le disgrazie accadono. Cosa tiene unita una famiglia quando succede una tragedia? La fede? L'amore l'uno per l'altro? La generosità, l'equilibrio, il caso?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Penso alle famiglie dei Paesi poveri, dove i figli muoiono di fame o malattia. Il mondo è pieno di dolore. Perché alcuni lo sopportano e altri no?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Noi quattro ci volevamo bene.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Perché mia madre non ha costretto Maio a smettere? Perché non ha curato la depressione di mio padre? E lui, perché non si è fatto aiutare? Non si amavano abbastanza? Non mi amavano abbastanza? Cosa avrei potuto fare che non ho fatto?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Cosa ci è mancato?</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Ho vissuto tutta la vita nel terrore che anche la mia nuova famiglia potesse andare in pezzi da un momento all'altro. Ho scelto un uomo affidabile e razionale perché non potesse accadere, un uomo equilibrato.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Ho combattuto e combatto ogni giorno con la paura, anche ora che ho più di cinquant'anni e sto per diventare nonna.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Certe persone non trovano mai pace."</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo è uno dei pochi libri che ho preso a scatola chiusa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma chiusa nel vero senso della parola. Nel senso che ho volontariamente evitato articoli e interviste a riguardo e l'ho acquistato senza pensarci tanto su.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi sono fidata della Bignardi e dei suoi tre precedenti che avevo amato. O forse solo della copertina (che poi ho scoperto esser opera di Henri Cartier-Bresson), e di quel titolo messo lì in rilievo. Della serie che sì, dovevo proprio averlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Siamo nei giorni nostri, fra Bologna e Ferrara. Alma ha più di cinquant'anni ormai; guarda una vecchia foto di uno dei tanti Natali a cavallo tra gli anni sessanta e i settanta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ora che è passato tanto di quel tempo riesce a scorgerne i particolari, grazie ad uno sguardo più adulto, o forse più freddo che, all'epoca, certo non poteva avere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Eppure era già tutto così chiaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma l'amore incondizionato per Marco - detto Maio -, suo fratello, sembrava renderla immune a qualsiasi dolore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Due fratelli inseparabili, che vivono quasi in simbiosi, è difficile che si possano perdere così, da un momento all'altro. Invece ad Alma e Maio succede.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Una prova di "cose da grandi", quasi un gioco: un po' di eroina, così, giusto per provare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">O, almeno, questo diceva Alma, la più piccola, ma anche la più forte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Maio cade in trappola, invece. Ed è qui che iniziano a dividersi le loro strade.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi di Maio si perde qualsiasi traccia. Dicono sia morto, ma il corpo non viene ritrovato; forse è finito nel fiume.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Alma si sente privata di un pezzo di sé, e contemporaneamente comincia ad accusare il tormento dei sensi di colpa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Pensa che tutta una vita così, ad angosciarsi alla ricerca di un perché, la porterà ad impazzire. Decide allora di lasciare Ferrara e di ricominciare daccapo a Bologna, mettendo in un angolo il passato, che però continuerà imperterrito a ripercuotersi sulle sue giornate. Alma, infatti, non riuscirà mai a farsi degli amici. Ma troverà Franco, e sposerà la sua calma e il suo non fare domande.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Antonia - detta Toni - è la figlia di Alma e Franco. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Scrive thriller, ma nonostante l'ispettore Emma Alberici, l'eroina da lei inventata, riesca sempre a risolvere i casi con astuzia e prontezza, Toni non ha mai saputo niente del passato di sua madre, quindi non ha neanche mai potuto provare a analizzarlo. Non sa di avere dei nonni ebrei, né uno zio probabilmente suicida. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Toni è incinta quando Alma decide di raccontarle tutto. Così, ancora incredula per le parole di sua madre, prende un treno per Ferrara, e si porta dietro tutte le intenzioni di capire cosa sia realmente successo anni prima. E di scoprire perché sua madre abbia sempre affrontato la vita con un perenne senso di inquietudine, perché non sia più tornata in città, perché non sia mai riuscita a legare con qualcuno... perché abbia deciso di dimenticare. Toni incontrerà nuove e vecchie facce, e oltre a sua madre, forse ritroverà anche un po' di se stessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La Bignardi, anche con questo ultimo romanzo, ha dimostrato di saperci fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ancora una volta, seppur cambiando formula - qualcuno, come lei stessa ha scritto nelle ultime pagine riguardo alla storia di Antonia, l'ha definito un "thriller esistenziale" - è riuscita a ricamare un intreccio emozionante, sempre con quel velo malinconico che ricopre tutte le sue storie. O almeno questa è la mia impressione. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi sembra sempre che scriva di qualcosa di fragile, di ricordi che a fatica restano ancorati alla mente e che quindi vanno in qualche modo protetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E' un racconto amaro, fra il dolore e il rimorso, la curiosità di portare a galla il passato e la consapevolezza di non poterne riparare gli errori. Una storia drammatica che, seppur rimanendo ancorata al filo degli affetti, riesce a toccare diversi temi senza mai dare la sensazione dell'aver messo troppa carne al fuoco.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">L'autrice è riuscita a rendere trascinante una intricata storia d'affetto fra fratelli, e a dipanare poi la matassa in un rapporto madre-figlia, in piste da tipico thriller, in pezzi di storia italiana persi negli anni. E, infine, per ricamare il tutto, ha messo in scena una suggestiva Ferrara, con i suoi angolini magici, i suoi profumi e i suoi pasticci di maccheroni dolci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Un'altra prova superata per la nostra Bignardi scrittrice che, però, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca sul finale. Non so, sembra che manchi qualcosa.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma resta una bella storia che sa di vita vera, un romanzo struggente che scava nel profondo, alla ricerca dell'amore che tutti ci meritiamo.</span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-69110420080484436682014-10-19T22:10:00.002+02:002014-10-19T22:10:49.218+02:00Fabio Geda - Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari.<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nuova recensione per <a href="http://www.leggereacolori.com/" target="_blank">Leggere a Colori</a>!</span><br />
<i><b><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></b></i>
<div style="text-align: center;">
<i><b><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">"Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari."</span></b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">di Fabio Geda </span></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco il link: <a href="http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-nel-mare-ci-sono-i-coccodrilli-fabio-geda/">http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/recensione-nel-mare-ci-sono-i-coccodrilli-fabio-geda/</a></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtOtYdpUCWQgM-3Ip3Y_zkONZ7OoGM4UayNJ_12V5W6A80OPdKCF8S229Z7mAIVoBkjLkoVqBhJ_pKGFKtTDU4sg66o8BGrFNXHbwDadEogRygE21r1rJN-nDHEVVyXAaN8tmg7wD5umU/s1600/copertina-definitiva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtOtYdpUCWQgM-3Ip3Y_zkONZ7OoGM4UayNJ_12V5W6A80OPdKCF8S229Z7mAIVoBkjLkoVqBhJ_pKGFKtTDU4sg66o8BGrFNXHbwDadEogRygE21r1rJN-nDHEVVyXAaN8tmg7wD5umU/s1600/copertina-definitiva.jpg" height="400" width="275" /></a></div>
<br />Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6512289567251905116.post-18910815866771328022014-10-09T22:38:00.001+02:002014-10-09T22:42:58.470+02:00Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC2dyOHCEMnDCD8-Vkp31MAqnG2vQ_RWAQsaNHb58VaAvdAvXVj3VaxtI_Qa0DyiEsbonvzTMmBslsNWGl5JwV1xPgLGdlnZ_VNdV8JKfXjRXuV0T4PiivlGBDy6_3LjNBZM-aLrr3CDU/s1600/tabucchi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC2dyOHCEMnDCD8-Vkp31MAqnG2vQ_RWAQsaNHb58VaAvdAvXVj3VaxtI_Qa0DyiEsbonvzTMmBslsNWGl5JwV1xPgLGdlnZ_VNdV8JKfXjRXuV0T4PiivlGBDy6_3LjNBZM-aLrr3CDU/s1600/tabucchi.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><a href="http://www.amazon.it/gp/product/880788304X/ref=as_li_qf_sp_asin_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=880788304X&linkCode=as2&tag=sullundellibp-21">Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira. Una testimonianza</a><img alt="" border="0" src="http://ir-it.amazon-adsystem.com/e/ir?t=sullundellibp-21&l=as2&o=29&a=880788304X" height="1" style="border: none !important; margin: 0px !important;" width="1" />
</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Feltrinelli (collana Universale Economica)</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">2013</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">pp. 214</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">€ 8</span><br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"Il dottor Cardoso insistette nel pagare il pranzo e Pereira accettò di buon grado, sostiene, perché con quelle due banconote che aveva dato a Marta la sera prima il suo portafoglio era rimasto piuttosto sguarnito. Il dottor Cardoso si alzò e lo salutò. A presto, dottor Pereira, disse, spero di rivederla in Francia o in un altro paese del vasto mondo, e mi raccomando, dia spazio al suo nuovo io egemone, lo lasci essere, ha bisogno di nascere, ha bisogno di affermarsi.</i></span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Pereira si alzò e lo salutò. Lo guardò allontanarsi e sentì una grande nostalgia, come se quel commiato fosse irrimediabile. Pensò alla settimana passata alla clinica talassoterapica di Parede, alle sue conversazioni con il dottor Cardoso, alla sua solitudine. E quando il dottor Cardoso uscì dalla porta e scomparve nella strada lui si sentì solo, veramente solo, e pensò che quando si è veramente soli è il momento di misurarsi con il proprio io egemone che vuole imporsi sulle coorti delle anime. Ma anche se pensò così non si sentì rassicurato, sentì invece una grande nostalgia, di cosa non saprebbe dirlo, ma era una grande nostalgia di una vita passata e di una vita futura, sostiene Pereira." </i></span><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Anche se non mi è parso di vederlo nella classifica dei 100 libri più amati su Facebook (girava una catena, un mesetto fa), è sicuramente uno dei più consigliati, non solo tra quelli di Tabucchi ma, in generale, tra tutti i colossi italiani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E, fidatevi, un motivo c'è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Facendo una ricerca su internet, sono perfino incappata in diverse schede libro scolastiche, fatte da studenti mooolto fortunati, ai quali era stata assegnata la lettura di un libro che fa aprire gli occhi...mica come quelli che capitavano a me, che sembrava ci fosse Morfeo in persona dietro la prima pagina, pronto ad abbracciarmi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">E insomma, nessuno di questi studenti s'è lamentato. Giustamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Per chi ancora - come me, fino a poco tempo fa - non conoscesse questa piccola perla di letteratura contemporanea, beh, ecco qui qualche riga a riguardo.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Siamo a Lisbona, nel 1938, periodo di dittatura salazarista.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Pereira è un ex giornalista di cronaca nera che è finito a curare la pagina culturale del Lisboa, un quotidiano del pomeriggio alquanto noto in città.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Pereira è vedovo, ed anche se sua moglie è morta ormai da tanto, continua a parlarci, o meglio, racconta tutto al ritratto che tiene gelosamente in salotto. </span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">Racconta del lavoro, della passione per la letteratura francese, del ragazzo che ha assunto come aiutante, del rapporto che ha con la morte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Si accontenta di poco: gli basta potersi gustare in santa pace la sua omelette alle erbe e sorseggiare limonata (con troppo zucchero) al Café Orquidea, poter parlare con sua moglie e..nient'altro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Non gli interessa la politica, ed ancor meno le donne. Non ha idee, non si oppone, né manifesta mai malesseri di alcun tipo, nonostante l'obesità e la cardiopatia che lo accompagnano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Vive alla giornata, e sembra che tutto ciò che gli succede intorno, in un periodo tormentato come quello in cui è ambientata la storia, non sfiori neanche per sbaglio i suoi pensieri.</span></div>
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<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Da quando la moglie se n'è andata, l'uomo pare caduto in uno stato di perenne apatia, in cui l'unica cosa che gli interessa è scrivere un buon articolo per il giorno successivo.</span></div>
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<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Eppure, dopo che decide di assumere Monteiro Rossi - un neolaureato a pieni voti in filosofia - come collaboratore per i necrologi anticipati dei personaggi più rinomati in ambito culturale, qualcosa, nella vita del protagonista, comincia a prendere una piega diversa.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il ragazzo fa di testa sua e scrive i necrologi che non gli vengono assegnati - come per esempio quello di Gabriele d'Annunzio - conditi da aspre critiche politiche, atteggiamento che fa infuriare Pereira e gli fa decidere, di conseguenza, di non rendere pubblici gli articoli scritti dal giovane. Contemporaneamente, però, egli non riesce a licenziare Monteiro e, anzi, la sua vicinanza, assieme a quella della fidanzata Marta e al</span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">l'ondata di rivoluzione che i due si trascinano dietro<span style="background-color: white;">,</span> fa nascere - e crescere - in Pereira un profondo senso di rabbia e di insofferenza che sfocerà poi in un radicale cambiamento, in una vera e propria rivoluzione, non solo interiore. Sarà in quel momento che l'Io egemone, quello di cui gli aveva parlato il dottor Cardoso, suo medico curante presso la clinica talassoterapica di Parede, prenderà il sopravvento e lo farà per la prima volta sentire tanto temerario da compiere il gesto più eclatante di tutta la sua vita.</span><br />
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco quello che riesce a fare il dottor Pereira: svegliare le coscienze assopite. Scuoterle e guidarle nella scelta di nuove strade, nella disapprovazione di quelle imposte.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Fa sentire liberi, sprona a diventare coraggiosi, a battersi per ciò che non va, a far valere le proprie idee.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Non so perché, ma ero già quasi convinta di dover fare i conti con uno stile lento, barboso e complesso, con un libro intriso di storia, troppo distante dai miei gusti. Invece Tabucchi mi ha lasciato piacevolmente sorpresa: è un romanzo che, grazie allo stile scorrevole, si divora facilmente e lascia un'impronta indelebile. Come un vero signor Libro.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Insomma, se lo fanno leggere a scuola, se ha vinto due premi nazionali, </span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">se l'hanno tradotto in ventidue lingue, </span><span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">se ne hanno tratto perfino un film con Mastroianni..che mi potevo aspettare?</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il romanzo comincia con <i>"Sostiene Pereira"</i> e finisce con <i>"Sostiene Pereira"</i>. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma ciò che Pereira sostiene all'inizio non è uguale a ciò che sostiene alla fine. Già, perché la storia inizia con un uomo insicuro, mediocre, impaurito dalla vita, e finisce con un uomo coraggioso, combattivo, orgoglioso. E in mezzo a tutto questo c'è un' anima che muta, c'è Lisbona con i suoi profumi, ci sono le battaglie reali e quelle con l'Io interiore, c'è il passato che lascia posto al presente, c'è la vita di un uomo come tanti...c'è tutto quello che serve per considerare queste duecento pagine qualcosa di meraviglioso, da non lasciarsi scappare. E da consigliare, consigliare, e ancora consigliare.</span></div>
Martahttp://www.blogger.com/profile/08734547755347601760noreply@blogger.com2