Diego De Silva - Mancarsi

Diego De Silva - Mancarsi

Einaudi
2013
pp. 120
€ 10


"Era in quel silenzio intimidito e colpevole, in quella coda di paglia che censurava ogni intento moralistico, che Nicola si riconosceva di più. Come tanti, anche lui si guardava bene dal giudicare, perché anche lui, come tanti, nel profondo sapeva che quello che soprattutto fa la persona che ami è occupare dello spazio, stare al mondo, diventare il tuo spazio e il tuo mondo. E il peggio che ti può capitare, quando ti abitui a vivere in un mondo ridotto a una persona soltanto, è di pensare di avere abbastanza mondo per essere felice, addirittura diventarlo, e così raccontarti che nel resto del mondo, tutto quell'altro mondo che non è lei, non vuoi neanche più andarci; infatti non ci vai, e dopo un po' ti senti persino fiero di aver smesso di frequentarlo, quel mondo così vasto, anche se poi quando viene a girare dalle tue parti o lo vedi dalla finestra ti sale un po' di magone, e te ne torni dentro mordendoti le labbra."


Troppo breve, potrei dire quasi striminzito, vola via in un attimo, dura troppo poco. Arrivi alla novantottesima pagina e ti chiedi dove sono finite le altre. Maledici in mille lingue perché è già finito, e la sola cosa che resta sono le perle che De Silva riesce, nonostante tutto, a sparpagliare qua e là.






Febbraio 2013

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