Anne Korkeakivi - Quando eravamo foglie nel vento

 Anne Korkeakivi - Quando eravamo foglie nel vento

Garzanti
2013
pp. 265
€ 16,40


"Si guardò le mani in grembo, quelle mani che per prime l'avevano avvicinato a lei, con la pelle sottile e quasi trasparente. Le aveva guardate anche quel mattino, e aveva notato la ragnatela di vene che segnava la pelle di una donna non più giovane. Si era guardata allo specchio e aveva visto tutti gli anni trascorsi senza di lui.
"Non capisco", disse.
Una musichetta tintinnante, ridicola: un frammento di Eine Kleine Nachtmusik di Mozart. Entrambi abbassarono gli occhi sulla borsetta. Tirò fuori il Blackberry e lesse sullo schermo il nome del chiamante. Edward.
Premette il cellulare tra i palmi delle mani quasi fosse un piccolo roditore agitato, ribelle, sconosciuto e ingestibile, finché non smise di suonare. Poi tolse la suoneria, lo rimise nella borsetta e chiuse la cerniera. 
"I soldi", riprese Niall. "Sto parlando dei soldi."
Clare raccolse la borsetta da terra e scivolò verso l'altro estremo della panchina, girando un po' su sé stessa per guardarlo in faccia. Il cielo era più luminoso, il pomeriggio più avanzato. Sentiva i richiami degli uccelli. La brezza fra i rami dei tigli.
"Hai intenzione di ricattarmi? E' per questo che sei tornato?"
Le palpebre su quegli occhi azzurri ancora taglienti si chiusero e si riaprirono di scatto, come una finestra su una giornata d'estate. Niall cominciò a parlare, poi girò bruscamente il viso, nascondendolo con l'avambraccio.
Anche Clare aveva sentito un rumore di passi, e guardò da sopra la spalla: due donne di mezz'età avanzavano a braccetto verso di loro dal Boschetto. Allegre. Ridendo. Guardò Niall. I suoi occhi lampeggiarono per un attimo in direzione delle due donne, poi si rilassarono. Incrociò le braccia sul petto e rivolse nuovamente a lei la sua attenzione.
"Ricattarti? Dopo tutto quello che ho fatto per te? E come potrei ricattarti, anche volendo? Pensaci, Clare. Ci siamo dentro tutti e due."
"Io non sono dentro a niente,"
Niall si strinse nelle spalle. "Lo eri. Come preferisci."


La stampa l'ha definito "Il debutto più promettente dell'anno", e io ho fatto fatica a finirlo. 
Un lettura sofferta, mi verrebbe da dire.
La Korkeakivi ha deciso di ambientare la sua prima storia a Parigi, e credo sia stata una scelta più che ovvia, visto il modo di scrivere elegante e raffinato - da tipica francese - che la caratterizza (in verità lei è newyorkese, ma ha vissuto dieci anni in Francia). 


Clare Moorhouse, moglie di un affermato diplomatico inglese, si trova a dover organizzare un'importante cena di lavoro per suo marito, in vista di una possibile promozione ad ambasciatore di Dublino. 
Fa tutto ciò che è in suo potere per realizzare un ricevimento indimenticabile, continuando imperterrita a fingere, come ha fatto per venticinque anni. Già, perché in realtà il solo pensiero di doversi trasferire in Irlanda la terrorizza: è lì che tiene nascosto il segreto della sua gioventù, è lì che ha lasciato la sua vita passata, ed è lì che ha conosciuto l'uomo che le ha rubato l'anima. 
Niall però, non è morto come credeva.
E ritorna, fra i fiorai e le vie parigine, per la resa dei conti, mettendo a dura prova l'equilibrio che Clare tanto ha faticato a creare. 

E' un racconto quasi angosciante. 
La preparazione della fatidica cena viene fatta durare praticamente per tutta la lunghezza del libro: mai un colpo di scena, un attimo di 'vita'..cose che in realtà ci potrebbero anche stare (visto che di fatti, perfino rilevanti, nella giornata di Clare ne accadono), ma la protagonista pare imperturbabile e troppo impegnata a pensare agli asparagi che bollono in pentola e ai segnaposti da assegnare, per dare un peso a ciò che le succede.
C'è un riferimento all'IRA irlandese e ai conflitti fra Inghilterra e Irlanda, idea che a mio parere potrebbe anche dare una sferzata alla storia...peccato che però, appunto, resti solo un riferimento.
Insomma, girando sul web, ho letto praticamente solo pareri positivi: com'è che a me, questi Casi Editoriali, deludono tanto spesso?

Commenti

  1. Cara Martola non dirlo a me.... pensa che ci sono cascato anche io... una volta ho regalato un libro basandomi solo solo sul fatto che era un Caso Editoriale... maaaaiiii più....

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    1. Ahahah tranquillo...pensa che io ci casco un sacco di volte....diciamo che un caso su 10 mi piace..e gli altri? Soldi buttati! :(

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