Murakami Haruki - L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

Murakami Haruki - L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

Einaudi (Supercoralli)

2014
pp. 260
€ 20




"Nel più profondo del suo spirito Tazaki Tsukuru capì.
A unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei sentimenti. I cuori delle persone vengono uniti ancora più intimamente dalle ferite. Sofferenza con sofferenza. Fragilità con fragilità. Non c'è pace esente da grida di dolore, non c'è perdono senza sangue sparso sul terreno, non c'è accettazione che non nasca da una perdita. Perché alla radice della vera armonia ci sono dolore, sangue e perdite."



Scrivere di Murakami per me è sempre un'impresa.
E' passata più di una settimana da quando ho finito il libro, e sono ancora ferma qui, sulle uniche due righe che sono riuscita a buttar giù.
Perché è difficile? Perché sembra sempre di mettersi a nudo.
Perché di qualsiasi suo libro si decida di parlare, sembra sempre che ci sia una frase, una parte o interi capitoli scritti apposta per noi.
Ed inevitabilmente, ogni volta che si finisce un suo libro, si ha la sensazione che ci sia stato portato via un pezzo, che sia rimasto intrappolato tra le pagine.
Murakami ha questa capacità.
Riesce a scavare, a portare a galla mondi sommersi e inesplorati, e a lasciarci sempre un po' tristi come, appunto, se ci avesse privato di quel frammento che ci faceva sentire a posto con noi stessi.
Ma forse è vero che "iniziamo a vivere davvero solo quando iniziamo a morire un po'"...


Stavolta è Tazaki Tsukuru a metterci la faccia, a farsi aprire il cuore dallo scrittore giapponese.
Tazaki Tsukuru, l'incolore del gruppo. Tutti hanno un colore che li contraddistingue, lui no.
Ma non per questo Ao, Aka, Shiro e Kuro lo trattano diversamente, tutt'altro: l'amicizia che li lega è talmente pura e spensierata che pensano non finirà mai.
Al secondo anno di università, però, mentre Tazaki Tsukuru si è trasferito a Tokyo per studiare e ha lasciato gli altri quattro a Nagoya, riceve una telefonata: non li dovrà più cercare.
Vani gli sforzi di capire cosa sia successo, inutili le domande: per loro Tazaki Tsukuru da quel momento in poi non esisterà più.
Lui cade in depressione per mesi, tocca il fondo, il suo unico desiderio sembra volerla fare finita, ed anche il prima possibile. Eppure pian piano si rialza, certo cambiato, notevolmente cambiato - perché un dolore così non può non cambiarti - ma si rimette in sesto e ritrova un suo (seppur incerto) posto nel mondo.
Ancora a trentasei anni, però, vive con una sorta di vuoto nel petto, una mancanza, quel qualcosa di non risolto che resta dentro in forma latente, ed anche se tende a non pensarci, in realtà influenza molto la sua vita di tutti i giorni.
L'unica ad accorgersi di ciò sembra Sara, una ragazza sveglia e sensibile di cui Tazaki Tsukuru poi si innamorerà; sarà la sola in grado di convincerlo a partire alla ricerca delle risposte che gli spettano. E forse solo così riuscirà a trovare la pace che merita.


Credo sia inutile dire che ho amato il libro fin dalle prime pagine. Sono di parte, si sa.
Murakami ci trascina in quella fitta rete di rami intricati che spesso è l'amicizia, nelle incomprensioni che nascono dal nulla e sono talvolta capaci di scatenare l'inferno, nel dolore causato dalle scelte altrui, nel silenzio e nella solitudine ai quali ci affidiamo per paura di reagire.
Ancora una volta lo scrittore giapponese è stato capace di scoperchiare l'animo umano e illuminare laddove in genere il buio la fa da padrone, rivoltando e analizzando perfino le emozioni rimaste ancorate al fondo. 
Sempre caratterizzato da malinconia e solitudine, questo romanzo si discosta dagli altri per la presenza di ben pochi elementi fantastici e molta più realtà (ecco perché, come hanno detto in molti, risulta più vicino a Norwegian Wood), ma l'impronta magica di Murakami resta immutata.
Con Shiro che ci accompagna al pianoforte con la tristissima Le mal du pays di Liszt, ci ritroviamo fra le mani ancora un altro capolavoro di eleganza, delicatezza e sensibilità. 
Un' altra storia d'amicizia, d'amore, di crescita, di sentimenti forti. 
E di un uomo tutt'altro che incolore. Tazaki Tsukuru, per me sei stato un arcobaleno dopo il temporale.





Commenti

  1. Ho letto questa tua recensione tutta d'un fiato e non vedo l'ora di incontrare Tazaki Tsukuru. Un libro che metto senz'altro nella mia lista dei desideri.

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  2. Grazie mille, Pia! Mi hai lasciato un commento davvero bellissimo :)
    Un abbraccio!

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  3. Con il sottofondo delle note del pezzo di Liszt, ti scrivo per dirti che ho finalmente seguito anch'io Tazaki Tsukuru nel suo pellegrinaggio. Alle righe che hai citato tu, che mi sono copiata anch'io, aggiungerei anche queste:" Noi due, tu ed io, siamo dei sopravvissuti. E ai sopravvissuti tocca un compito che possono svolgere soltanto loro. E cioè tener duro. Tenere duro e, per quel che è possibile, continuare a vivere. Essere saldi. Anche se tante cose le possono fare solo in maniera imperfetta".
    Un caro saluto!

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  4. Che bella parte hai estrapolato. La condivido pienamente. :)
    Ne avevo segnate davvero tante, fosse stato per me avrei trascritto l'intero libro! :P
    Sono contenta di esser riuscita a contagiarti, spero che la storia ti sia piaciuta quanto è piaciuta a me.
    Buona estate!! :))

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  6. "Il cuore umano è come un uccello notturno. Attende in silenzio qualcosa e, quando viene il momento, vola dritto in quella direzione".

    Premessa: è il primo libro che leggo di Murakami, quindi non so quanto la mia opinione possa valere in merito. Posso solo dire che mi sono trovato davanti ad un libro tutt'altro che incolore. Le tinte di certi passaggi erano talmente forti, intense, profonde, che dovevo soffermarmi qualche volta per prendere fiato prima che le acque di questo oceano mi ritirassero giù. Murakami in questa storia non porta certamente le tinte pastello dei fiori di ciliegio del suo paese, le sue sono accese e intense come quelle che ogni essere umano porta con sé nel proprio intimo essere.
    Ci sarebbero troppe cose da dire ancora, ma lascio ai prossimi esploratori di questo blog la bellezza di scoprirlo. Aspettatevi tutti di "morire un po" dopo questa lettura, per rinascere un minuto dopo. Grazie per la bella recensione Marta, continua a farci scoprire mondi nuovi :-)

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  7. Graaazie Francesco :)
    Noto con piacere che l'effetto Murakami ha lasciato il segno!!
    Niente è incolore, e nessuno di noi lo è..siamo tutti un insieme di sfumature - talvolta impercettibili - che solo uno con la sensibilità di Murakami può riuscire a descrivere.

    ...lasciandoci inevitabilmente a bocca aperta davanti a tanta bellezza. :)

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